"Il test del Dna resta decisivo per l’inchiesta"

Il pm Paci e la squadra mobile di Rimini accusano Louis Dassilva. Accertamenti genetici e analisi video potrebbero rafforzare le prove a carico del sospettato. Attesa per i risultati.

"Il test del Dna resta decisivo per l’inchiesta"

"Il test del Dna resta decisivo per l’inchiesta"

Un vero e proprio castello accusatorio: è quello messo insieme dal pm Daniele Paci e dagli agenti della squadra mobile di Rimini nei confronti del 34enne senegalese Louis Dassilva. Un castello che potrebbe risultare rafforzato se dagli accertamenti irripetibili sul materiale biologico provenienti dalla scena del crimine, affidati al genetista Emiliano Giardina, dovessero arrivare le conferme che gli inquirenti si aspettano. "I test di laboratorio sono importanti anche alla luce delle numerose dichiariazioni rese dai protagonisti di questa vicenda, a cominciare naturalmente da Dassilva – dice Luciano Garofano, l’ex generale dei Ris, oggi consulente di Manuela Bianchi insieme a Davide Barzan – Se dovessero infatti emergere delle tracce che in qualche modo vanno a contraddire quelle dichiarazioni, allora gli accertamenti potrebbero essere determinanti allo scopo di stabilire eventualità responsabilità". Garofano si sofferma anche sulla cosiddetta prova ’regina’, il filmato della telecamera della farmacia di via Del Ciclamino che ha immortalato, alle 22.17 del 3 ottobre 2023, una figura che gli investigatori corrisponde in tutto e per tutto a Louis Dassilva.

"Oggi esistono delle strumentazioni in grado di migliorare notevolmente la qualità dell’immagine e di ricavare inoltre delle misurazioni molto precise, ad esempio l’altezza di una persona immortalata. Questo può essere dirimente". Per l’esito degli accertamenti, cominciati l’11 luglio scorso nella sede del policlinico dell’Università Tor Vergata di Roma, bisognerà attendere almeno fino al 20 se non addirittura oltre.