Il terremoto che scuote Italia viva. Giorgia Bellucci dice addio a Renzi: "Ora scegliamo nuovi ‘Orizzonti’"

La presidente provinciale del partito se ne va in contrasto con il leader: "No al campo largo a sinistra. Con me si dimettono anche tutti i dirigenti locali: Luca Signorini, Andrea Ferrando e Andrea Arlotti".

Il terremoto che scuote Italia viva. Giorgia Bellucci dice addio a Renzi: "Ora scegliamo nuovi ‘Orizzonti’"

La presidente provinciale del partito se ne va in contrasto con il leader: "No al campo largo a sinistra. Con me si dimettono anche tutti i dirigenti locali: Luca Signorini, Andrea Ferrando e Andrea Arlotti".

"Mi dimetto dal ruolo di presidente provinciale di Italia viva. E con me si dimette anche tutta la dirigenza locale: Luca Signorini, il presidente della zona sud; Andrea Ferrando, presidente zona nord; Andrea Arlotti, membro di cabina di regia regionale". Giorgia Bellucci dice addio e rassegna quelle che appaiono dimissioni di massa dal partito fondato dall’ex premier Renzi, che negli ultimi mesi ha vissuto un periodo molto convulso al proprio interno. "Il presidente nazionale Matteo Renzi ha cambiato più volte opinione – ricorda Bellucci – Prima il terzo polo col nuovo nome, scelta tra Margherita 2.0 e terzo polo. Poi, con un’intervista, ha dettato la linea scegliendo stabilmente la coalizione di centrosinistra". Decisione "per noi sbagliata nel metodo e nel merito". D’altronde, riflette la Bellucci, "la proposta politica al congresso dello scorso ottobre che elesse Renzi presidente era chiara: né con questa destra né con questa sinistra. Se si vuole cambiare strategia e linea, cosa legittima, si deve fare un nuovo congresso". Cosa che non interessa più la Bellucci, che non intende far parte del campo largo a sinistra. L’altro ieri in Parlamento la Bellucci e altri (nella foto) hanno presentato una nuova associazione: Orizzonti liberali, verso il partito liberal-democratico. "Scegliamo un’altra strada, la più difficile, lunga e dura. Esiste in Italia un pezzo di paese che si aspetta una proposta liberal democratica vera. Che pensa che tutti i problemi non si risolvono solo con maggiore spesa pubblica, ma spendendo meglio le risorse. Che pensa che i dipendenti pubblici vadano valutati e non devono essere tutti uguali negli stipendi. Che crede la parola merito e competenza siano le parole chiave per lo sviluppo dell’Italia".

Andrea Oliva