Oltre la metà degli alberghi è sotto il 60 per cento di riempimento nel mese di giugno. Un mezzo disastro. Dove a salvare parzialmente la situazione sono stati soprattutto gruppi di anziani e il turismo organizzato, oltre all’afflusso nei fine settimana legato in gran parte agli eventi. Male le strutture ricettive che hanno chiuso la cucina per offrire agli ospiti solo pernottamento e colazione. Flop del turismo dall’estero, perde colpi anche quello nazionale. Sono alcuni dei risultati emersi da un sondaggio-lampo lanciato dagli amministratori della chat Sos Alberghi, che conta circa 600 associati titolari di 800 alberghi in riviera, il grosso a Rimini e Riccione. A rispondere alle domande sono stati un centinaio di operatori turistici. L’obiettivo del sondaggio era fare luce sul trend di avvio della stagione balneare 2023. ’Com’è l’andamento del mese di giugno, in generale e rispetto al 2022?’, il tema posto agli albergatori.
Queste alcune risposte a specifiche domande: per il 7% degli interventi l’occupazione delle camere a giugno si è fermata addirittura sotto al 20%. Uno su tre ha indicato un’occupazione inferiore al 40%. Uno su cinque sotto il 60%. A riempire stanze fino all’80% sono stati solo il 22% degli albergatori intervistati. Mosche bianche (il 4%) quelli che hanno registrato il tutto esaurito. Viene segnalata buona richiesta per la formula della pensione completa, mentre risulta in calo il gradimento del bed and breakfast (pernottamento e colazione). Prospettive migliori rispetto a giugno vengono indicate per i mesi di luglio e agosto, anche se un terzo degli intervistati indica al momento un riempimento previsto al di sotto del 50 per cento, per i prossimi mesi.
"Nel mese di giugno l’andamento del nostro turismo è stato molto fiacco rispetto al 2022 – commenta Corrado Della Vista, uno degli amministratori della chat Sos Alberghi –. E tanti colleghi stanno chiedendo aiuto dicendosi anche in questi giorni disponibili ad accogliere gruppi di turismo anziano e sociale, cosa che normalmente non succede: prima ’entravano’ le famiglie. Considerando che un gruppo anziani richiede 25-30 stanze in media, si capisce il livello, scarso, di riempimento attuale degli hotel. Ce ne sono persino alcuni che aprono il venerdì e chiudono lunedì, come fosse aprile o maggio. O gennaio". "Giugno molto peggio del 2022 – aggiunge –, con tanti stranieri spariti per le notizie legate all’alluvione. Bene l’annunciata campagna Apt in Germania, ma lì ormai i giochi sono fatti, sarebbe meglio puntare forte sull’Italia". Conflavoro chiede il ripristino del bonus vacanze per il mercato balneare italiano, sotto forma di credito d’imposta per gli albergatori. Nadia Rossi (Pd) chiede che il governo, dopo l’alluvione, "aiuti gli albergatori per mutui e bollette"
"Male giugno, molti alberghi sono destinati a chiudere – dice Michela Vandi dell’hotel Dear –. Strutture vecchie, con pochi spazi attorno, mancano i parcheggi e non solo. Sono pochi quelli che resteranno aperti. Non ci sono prospettive per il futuro. La gente sceglie altre destinazioni perché Rimini non è più di moda. Non basta lavorare solo il fine settimana per andare avanti".
"I tedeschi? Non voglio più venire – fa eco Maria Luisa Ghelfi dell’hotel Concordia –. Su Booking fioccano prenotazioni e disdette: appena i colleghi abbassano i prezzi, io mi svuoto. Rimangono i clienti fissi".
Mario Gradara