
Il sogno andato in fumo. Casa distrutta nel rogo: parte la raccolta fondi: "Aiutateci a ricostruirla"
"Stiamo vivendo un incubo, aiutateci a rimetterci in piedi". L’appello è della famiglia Longo che in una sola notte ha visto bruciare le fatiche di una vita. Erano le prime ore del mattino tra il 24 e il 25 di giugno quando in via Turandot, in zona Padulli, scoppiò un incendio nel cantiere dove era in costruzione la loro casa. Dell’abitazione dei Longo, realizzata in legno in edilizia sostenibile, non è rimasto nulla. Adesso chiedono aiuto e lo fanno lanciando su Gofundme una raccolta fondi a questo indirizzo: https:gf.mevc4srpla-nostra-casa-e-stata-incendiata.
Quell’incendio non è avvenuto per cause accidentali. Sull’episodio ha subito avviato un’indagine la Squadra mobile della polizia, che già stava indagando sul rogo doloso di un chiosco di Rivabella distrutto dalle fiamme pochi giorni prima. Le indagini sono in corso, l’ipotesi del piromane resta aperta. Intanto "per noi è iniziato un vero calvario – riprende Elzbieta Maria Bugay -. Io e mio marito siamo persone che vivono con i propri stipendi. Avevamo investito tutto quello che avevamo nel nostro sogno, la nostra casa. Siamo una famiglia che ha sempre fatto sacrifici per andare avanti e quella notte è andato davvero tutto in fumo. Non capiamo perché sia successo, non riusciamo a dare una spiegazione".
La famiglia Longo è arrivata nel riminese circa 13 anni fa. È qui che è nato il loro figlio Davide. Ora si ritrovano aggrappati alla speranza di un aiuto dalla Rete: "Per noi questa raccolta fondi è l’unico modo per riuscire a ripartire dopo quella notte in cui la nostra casa è stata brutalmente incendiata". Non una villa, bensì un’abitazione di circa 80 metri quadrati, spiega la famiglia. "C’erano già la struttura, le finestre, parte degli impianti idrico e termico. Era un’opera d’amore, le cui fondamenta erano radicate nei nostri sogni e speranze". Per i Longo mancava poco prima di poter entrare in casa ed abitarvi: è bastata una notte a far svanire tutto.
"Eravamo a soli due mesi dalla completa realizzazione della casa. Il cantiere era in pausa, in attesa di risolvere alcune difformità. Ed è stato proprio in quel momento di stasi che una mano ignobile e animata da un intento malvagio ha deciso di distruggere tutto ciò per cui avevamo lavorato duramente. Non solo i nostri sacrifici sono andati in fiamme, ma anche la nostra serenità è stata bruciata fino alle ceneri".
Oggi i Longo si ritrovano a fare fronte "alle spese di affitto e a quelle legali, oltre che al mutuo per una casa che non esiste più". E i risarcimenti? "Non sono certi e, in ogni caso, non sarebbero tali da coprire tutti i danni e consentire di bonificare l’area e costruire un nuovo immobile". Così non rimane che la raccolta fondi sul web, dove lanciare l’appello e sperare in un aiuto.
Andrea Oliva