REDAZIONE RIMINI

Il sindaco fa il bis. Misano non volta pagina. Piccioni strapazza. Tonini e il centrodestra

"Abbiamo vinto ovunque, come non succedeva da vent’anni". Ribaltone rispetto al voto delle Europee, Mignani fermo all’11%. L’ex dg Ausl: "La mia carriera politica finisce qui". Poi ci ripensa.

Il sindaco fa il bis. Misano non volta pagina. Piccioni strapazza. Tonini e il centrodestra

"Percentuali così alle amministrative non si vedevano da oltre vent’anni. I cittadini hanno premiato quello che abbiamo fatto e la nostra concretezza". Fabrizio Piccioni vince le comunali a Misano Adriatico e si conferma primo cittadino. Dal primo minuto dello spoglio la vittoria non è mai stata messa in discussione. Distante, oltre le previsioni, Marcello Tonini che con la lista Voltiamo Pagina mirava al ribaltone per aprire un’era nuova. Come outsider c’era Antonio Mignani, candidato nella lista sostenuta da Fratelli d’Italia e Forza Italia, con la speranza di prendere la scia al grande risultati che FdI ha raggiunto alle Europee anche a Misano. Invece Piccioni ha superato le 4mila preferenze arrivando a sfiorare il 58% dei voti. Nella ‘sua’ Scacciano lo ha votato oltre il 70% degli elettori al seggio. "Sono strasoddisfatto – dice il sindaco – Siamo andati oltre le aspettative. Abbiamo vinto in tutte le sezioni. Anche a Villaggio Argentina, dove risiede Guagneli in lista con Tonini, abbiamo doppiato gli avversari. I cittadini hanno appezzato la nostra campagna elettorale perché abbiamo detto ciò che vogliamo fare e come intendiamo farlo. Abbiamo presentato i risultati ottenuti e le idee da mettere in campo mentre c’è stato chi ha fatto solo una campagna contro". Piccioni non lo cita, ma si riferisce a Tonini con il quale ha avuto uno scontro acceso sulle aree verdi in zona mare, a partire dall’Arena 58. "Non hanno raccontato cosa fare e alla fine i cittadini li hanno puniti ed è giusto così. Al contrario il risultato che abbiamo ottenuto penso sia anche un riconoscimento per quanto siamo riusciti a fare in questi ultimi cinque anni, con i contributi e gli investimenti che abbiamo intercettato per fare partire tanti cantieri in città e riqualificare Misano".

A caldo Tonini ha manifestato tutta la sua delusione per il risultato, lasciando forti dubbi sulla possibilità di sedere in consiglio comunale. "La mia carriera politica inizia e finisce qui", ha detto in diretta televisiva. Una posizione diventata meno netta qualche ora più tardi. "C’è delusione. Pensavamo di essere più vicini, invece… Avevamo un programma molto ambizioso che voleva voltare pagina e introdurre un cambiamento strutturale. A caldo ho detto basta, ma vediamo. Rifletterò sul da farsi". Posizione subito criticate da Piccioni. "Sono convinto che chi perde debba comunque stare in consiglio a rappresentare i propri elettori. Andarsene è irrispettoso per chi ti ha votato".

Antonio Mignani, con la lista di FdI e Forza Italia, si è fermato all’11%. Un risultato lontanissimo da quello che il centrodestra ha ottenuto negli stessi seggi alle Europee. Il partito della Meloni ha raccolto a Misano 2.317 preferenze con un 34,94% superando di quattro punti il Partito democratico. Forza Italia ha ottenuto 462 preferenze. Sommandole si arriva a 2.789 voti, ma la lista che ha sostenuto Mignani si è fermata a 795 preferenze.

"Non mi sorprende – chiude il sindaco Piccioni -. Anche in passato accadeva che i dati delle amministrative fossero sensibilmente diversi rispetto a quelli di politiche o Europee. Ma viste le proporzioni con cui i misanesi ci hanno sostenuto, è probabile che chi ha votato centrodestra in Europa, poi ha scelto noi alle comunali".

Andrea Oliva