MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Il sindaco di Rimini: "Voglio le piscine in spiaggia. In Italia ci sono troppi vincoli"

Sadegholvaad riflette sul cambiamento climatico e sui suoi effetti, a partire dalla mucillagine "Giro il mondo e vedo cose che a noi non è consentito fare. E sulle concessioni regna il caos".

Il sindaco di Rimini: "Voglio le piscine in spiaggia. In Italia ci sono troppi vincoli"

Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad guida una giunta di centrosinistra

Rimini, 14 agosto 2024 – Non è questa l’estate che Rimini sognava. Dopo i primi cinque mesi da record, per arrivi e presenze di turisti, la stagione si trascina tra luci e – soprattutto – ombre, che nemmeno l’auspicato pienone di Ferragosto riuscirà a dissipare. È un’estate poco italiana: i turisti stranieri sono in crescita, ma la Riviera sta risentendo del calo del mercato interno. E del ritorno delle mucillagini: non siamo di fronte alla catastrofe del 1989 e degli anni successivi, ma il problema del mare c’è tutto.

Quanto sta pesando il ritorno delle mucillagini sul turismo?

"Il tema è un altro – premette Jamil Sadegholvaad, sindaco di Rimini – Il fenomeno delle mucillagini sta interessando tutta la costa adriatica dal nord fino a Marche e Abruzzo. È un fenomeno naturale e si ripete con cadenza periodica. Ma la scienza da anni ci avverte sui potenziali effetti del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici sul Mediterraneo. È bene parlarne in modo serio, su basi scientifiche, capire gli effetti negli anni a venire e intervenire poi sul nostro modello turistico".

Come? Non avremo mai il mare della Sardegna...

"A Rimini abbiamo realizzato il nuovo lungomare alzando di un metro la passeggiata rispetto a quella vecchia. L’abbiamo fatto per prepararci al potenziale innalzamento del mare, dovuto ai cambiamenti climatici. Lo stesso vale per il tema delle mucillagini. Se l’aumento della temperatura dell’acqua e altri eventi naturali dovessero mutare l’habitat dell’Adriatico, sarà fondamentale permettere di realizzare piscine e giochi d’acqua sulle nostre spiagge. Strutture come ce ne sono in tante altre località turistiche concorrenti, ma di fatto oggi vietate da noi a causa di vincoli sovracomunali".

Le piscine come risposta a un mare in sofferenza?

"Non solo. Perché, a prescindere dalle mucillagini, arricchire la spiaggia con nuovi servizi è fondamentale. Per questo faccio fatica a comprendere ancora certi vincoli. Giro per il mondo, ho spesso l’impressione che qui in Italia non solo viaggiamo con il freno a mano tirato: a volte si decide di non accenderla proprio la macchina...".

I bagnini sono i primi a chiedere di poter realizzare le piscine in spiaggia, ma su di loro incombono il caos concessioni e la prospettiva delle gare dal 2025 per assegnare le attività di spiaggia. Come se ne esce?

"Sarebbe sbagliato ora entrare nel merito della questione, visto che la confusione regna sovrana. Pensiamo solo al dietrofront del governo delle ultime 72 ore: prima l’ipotesi di una deroga fino al 2029, ora sì alle gare con indennizzi, come era l’originario spirito della legge Draghi di due anni fa. Siamo a uno Stato... confusionale. E la scelta di non decidere, in questi anni, ha messo in crisi un pezzo importante dell’industria del Paese: il turismo. Il risultato? I bagnini non investono più sulle spiagge, in attesa di capire di che morte morire".

Intanto il turismo balneare in Riviera mostra segnali di crisi, non solo per colpa delle mucillagini o per l’incertezza in cui vivono i bagnini. Di turisti italiani in Romagna se ne vedono meno quest’estate.

"Non solo in Romagna. È così in Toscana, Campania, e anche in Puglia, Sicilia, Sardegna... Le famiglie italiane purtroppo hanno meno soldi. C’è chi rinuncia alle vacanze, chi le accorcia. La soluzione? Il governo dovrebbe pensare a misure strutturali per mettere più soldi nelle tasche degli italiani. E nel frattempo bisogna lavorare per attirare sempre più turisti stranieri".

In questo senso servirebbero più voli a Rimini?

"Anche. E ci stiamo lavorando, con la società che gestisce l’aeroporto: nel 2025 avremo belle novità. Ma a Rimini i turisti stranieri sono in crescita anche quest’anno: lo dicono i numeri. Stiamo reagendo bene alla quasi totale assenza di turisti russi, che erano per noi il secondo mercato (dopo quello tedesco) prima della guerra in Ucraina".

Agosto si chiuderà col segno più per il turismo?

"I conti si faranno alla fine: non il 16 agosto, ma il 31 dicembre. E comuque: da gennaio a giugno i turisti arrivati a Rimini erano il 5,6% in più del 2023, le presenze (i pernottamenti) sono salite del 6,5%. Non siamo più soltanto una meta estiva, balneare. Anche grazie a eventi, fiere e congressi, attiriamo turisti tutto l’anno".