
Il ritorno di Bigno . Dopo il sequestro riapre i battenti lo storico locale
Nuova vita per la storica pizzeria e bar Bigno di via Flaminia. Finito sotto sequestro nell’ottobre del 2020 nell’ambito di un’indagine della Guardia di Finanza di Rimini su una maxi frode fiscale dal valore di 1 milione e 300mila euro a carico della famiglia Lunedei, il locale riaprirà i battenti giovedì a partire dalle 6.30 con la sua proposta di colazioni, aperitivi, pranzo e cena oltre alle immancabili e leggendarie pizze giganti e un menù totalmente rinnovato. Il tutto a seguito dell’intervento di riqualificazione e ristrutturazione promosso dal nuovo gestore. Al timone di Bigno ci sarà Marko Demiraj, albergatore di origine albanese trapiantato a Rimini da tempo: ha sottoscritto con l’amministrazione giudiziaria individuata dal tribunale un contratto di affitto d’azienda.
Come precisa l’amministratore giudiziario Umberto Maria Ferraiolo, "l’accordo è finalizzato a far ritornare il locale un punto di riferimento per i riminesi e non solo". I sigilli posti al locale oggetto di sequestro , furono disposti nell’ambito dell’inchiesta delle Fiamme Gialle denominata ‘Paper Moon’, coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi. Per gli indagati scattò l’applicazione della misura cautelare del "divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale", accompagnata dal sequestro di beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore pari a quello della presunta evasione. Secondo la ricostruzione dei finanzieri, sarebbe stato elaborato un sofisticato schema per eludere i controlli del Fisco. Le società in questione, secondo il quadro ricostruito dai militari delle Fiamme Gialle, accumulavano nel tempo debiti tributari, evitando di presentare le dichiarazione dei redditi o utilizzando fatture false per abbattere gli imponibili. Quando le società avevano accumulato buchi consistenti, venivano venduti i rami aziendali più produttivi ad altre ditte, queste intestate a prestanome ‘puliti’, ma sempre riconducibili alla famiglia. Le società ormai svuotate dai settori produttivi, venivano invece cedute a nullatenenti o pregiudicati che non avevano nulla da perdere, e inevitabilmente andavano a morire con tutti i debiti tributari e le pendenze. Così da rendere inutili eventuali procedure di riscossioni coatte da parte dell’Erario.
Il tribunale del Riesame in un primo momento aveva disposto la revoca del sequestro dei locali, ma successivamente il provvedimento era stato confermato dalla Corte di Cassazione. La nuova apertura di Bigno prevede la possibilità che tutta la clientela possa usufruire del locale a partire gia dalle prime ore del mattino sino a tarda serata. Il locale potrà contare su una nuova saletta rinnovata all’interno oltre ai 60 posti nell’area esterna. Ferraiolo, commercialista riminese coadiutore dell’Anbsc, revisore legale nonché esperto nell’ambito di sequestri penali e misure di prevenzione, si dichiara soddisfatto "per l’intesa raggiunta, sulla riapertura di Bigno, con la speranza che il locale possa ritornare agli antichi splendori e soddisfare la storica clientela riminese e non solo". L’area in cui si trova la pizzeria - tra le vie Flaminia, Circonvallazione Meridionale, Sardegna e IX Febbraio 1849 - è stata interessata dai recenti lavori di realizzazione della nuova rotatoria.
Lorenzo Muccioli