Il ritorno dei turisti arabi nella Perla verde

Sono diversi quelli ospitati nei principali alberghi della città, c’è anche chi si ferma per un mese. Gli albergatori: "Qui si sentono a casa"

Il ritorno dei turisti arabi nella Perla verde

Il ritorno dei turisti arabi nella Perla verde

A Riccione tornano gli arabi, sono diversi quelli ospitati negli hotel in prima linea. Altri sono attesi nei prossimi giorni. Alcuni di loro si fermano per quindici giorni, altri per un mese, alternando spiaggia, shopping, parchi e altri divertimenti. Tra gli stranieri anche alcuni asiatici, facoltosi imprenditori cinesi che hanno aziende in Italia, non mancano i turisti di altre nazioni europee. Un raggio di sole in un’estate non semplice, ma che, anche se in ritardo, sta decollando. Almeno per Ferragosto si spera in un tutto esaurito. Dà conferma della presenza degli arabi Marco Bordoni, direttore del Grand Hotel Des Bains: "Sono tornati: fanno tappa da noi, come a Roma, Parigi e Londra, per cui si muovono con tantissimi bagagli. Vanno al mare, poi a volte ci chiedono un pulmino per andare a fare spesa. Mi dicono spesso: Riccione per noi è come essere a casa, ci piace. Così c’è chi si ferma dieci giorni e chi addirittura un mese. Comunque sia tra le mete internazionali ci siamo pure noi". "Anche oggi abbiamo in arrivo clienti arabi, principi e principesse – conferma Rita Leardini, al timone del We-Me Suite Hotel – Altri stanno già soggiornando da noi".

Non possono mancare oltre ad alcuni svizzeri e scandinavi, facoltosi arabi all’Hotel Mediterraneo. "Ne abbiamo avuti alcuni, ma in percentuale inferiore al periodo di pre-pandemia, quando raggiungevano il 20 per cento della clientela – premette il titolare Tomas Corazza – Con fatturato e numeri siamo sotto al 2022, anno eccezionale, perché la gente non viaggiava e in inverno aveva risparmiato, perché chiusa in casa. Ora le persone hanno ripreso a viaggiare e hanno dovuto fare i conti con spese e aumento dei costi della vita. Per questo motivo alcuni scelgono i villaggi con tutto incluso e non hotel come il nostro che da quest’anno non fa più pensione completa. Ora poi mancano i russi ,per noi clientela importante con buona capacità di spesa. Abbiamo intanto famiglie d’imprenditori cinesi, che vivono tra Italia e Cina". "Sul fronte degli stranieri, mio vecchio cavallo di battaglia, qualcosa si sta muovendo – conclude Cesare Ciavatta, presidente di Promhotels –. Niente di trascendentale, ma è qualcosa che dà sollievo. Ho visto auto con targhe lussemburghesi, austriache e tedesche. Questo ci dà coraggio, perché il futuro si giocherà con lo straniero, che potrà riempire i nostri hotel dalla Pentecoste a settembre, cosa che non può succedere con gli italiani. È un mercato da recuperare anche attraverso le istituzioni a livello nazionale. Occorre riconquistare le tredici nazioni di turisti europei che avevamo".

Nives Concolino