Dal Grand Hotel di Rimini – da lui acquistato nel 2006 per 69 milioni di euro e ceduto poi l’anno successivo alla famiglia Batani – a Dubai. Lì viveva, da latitante, il 56enne romano Danilo Coppola, arrestato dalla polizia degli Emirati Arabi Uniti. Su di lui pendeva un mandato di arresto giunto in seguito alla condanna in via definitiva emessa nel luglio del 2022 per il crac del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria. Quando è stato arrestato, Coppola si trovava in gita ad Abu Dhabi. La polizia del Paese del Golfo lo ha poi riportato in carcere a Dubai mettendolo a disposizione dell’autorità giudiziaria emiratina per l’iter di estradizione verso l’Italia. Oltre alla condanna al residuo pena di 6 anni, 5 mesi e 12 giorni della condanna definitiva a 7 anni per il fallimento del Gruppo Immobiliare 2004, e delle societa’ Mib Prima e Porta Vittoria, l’immobiliarista ha in corso altri due processi a Milano. Uno per reati fiscali nato dal primo filone di indagini della Guardia di Finanza e dei pm Mauro Clerici e Giordano Baggio e un secondo per una presunta tentata estorsione al gruppo Prelios. Per quest’ultima vicenda la Procura aveva ottenuto nel maggio 2021 una misura di custodia cautelare in carcere rimasta ineseguita per il no della Svizzera, dove Coppola era stato all’epoca rintracciato, alla procedura di consegna.
Coppola aveva acquisito il Grand Hotel dal duo Fratus e Casto Iannotta. L’immobiliarista romano, a capo di una società quotata in Borsa, era sbarcato a Rimini con progetti ambiziosi, mezzi e idee per rilanciare l’albergo tanto caro al maestro Fellini. Alla guida del Grand Hotel ci era rimasto, tuttavia, all’incirca un anno. Il primo marzo del 2007 Coppola viene arrestato con le accuse di associazione a delinquere, riciclaggio e bancarotta. Gli vengono sequestrati beni per 120 milioni di euro. In quel momento ha pagato solamente il 30% dei 68,28 milioni di euro complessivi pattuiti. In carcere ci rimarrà all’incirca due anni e mezzo. Nel frattempo il matrimonio con Rimini e il Grand Hotel naufraga definitivamente. Nel 2007 il gioiello alberghiero, dopo diverse vicissitudini, passerà in mano all’imprenditore Antonio Batani. Un’operazione salutata dall’allora sindaco di Rimini Alberto Ravaioli con un "sospiro di sollievo".