Il Pd: "No al maxi impianto eolico in Valmarecchia, la Soprintendenza intervenga"

La consigliera Nadia Rossi chiede alla Regione di mobilitarsi contro le pale: "Avranno un impatto devastante sul territorio"

Il Pd: "No al maxi impianto eolico in Valmarecchia, la Soprintendenza intervenga"

Il Pd: "No al maxi impianto eolico in Valmarecchia, la Soprintendenza intervenga"

Sul progetto del maxi parco eolico che dovrebbe sorgere a Badia Tebalda, con un forte impatto sulla Valmarecchia, la Regione Emilia Romagna dovrà dire la sua. La consigliera del Pd Nadia Rossi presenterà a giorni un’interrogazione, di cui sveliamo in anteprima il contenuto. Nell’interrogazione si dice no al parco eolico, e si chiede alla Regione un confronto con la Soprintendenza "per salvaguardare il territorio dei comuni di Casteldelci e Verghereto". La consigliera chiama in causa sia il Piano territoriale paesaggistico regionale (Ptpr), sia le normative regionali e nazionale "al fine di definire un’intesa per la tutela paesaggistico-ambientale del territorio di confine tra le due regioni". Il parco eolico - si legge nel testo - "non risulta ricadere in aree idonee, in quanto nella fascia di 7 chilometri dall’impianto sono presenti beni sottoposti a tutela". La consigliera dem cita anche i pareri negativi sul progetto espressi già dal comune di Casteldelci che dal Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello, e anche dalle associazioni di categoria e dal comitato dei residenti ‘Crinali bene comune’. Quanto all’amministrazione di Casteldelci, la Rossi ricorda che il sindaco Fabiano Tonielli "ha già sollevato la totale contrarietà all’opera attraverso un parere negativo non mitigabile. Per quanto riguarda il territorio di Casteldeci, infatti, l’impianto ricadrebbe a soli 500 metri di distanza dal centro storico, dove sono presenti beni artistici tutelati e residenze turistiche, con rilevanti conseguenze paesaggistiche e di rumorosità per i cittadini e i visitatori".

Tutta la zona del Montefeltro insomma potrebbe subire a causa del parco eolico "una trasformazione impattante, che necessita di una pianificazione integrata a tutela del paesaggio come previsto dalle normative nazionali ed europee". Un altro tema, poi, verte sul "percorso di transizione energetica che non può prescindere da una valutazione di impatto ambientale, paesaggistico e sociale, affinché venga individuata la soluzione migliore a salvaguardia dei territori e delle comunità coinvolte, evitando lo spopolamento dei paesi".

Andrea G. Cammarata