
Il Part venne inaugurato nel settembre del 2020
Una separazione, ma consensuale. Il matrimonio tra i Palazzi delle arti e San Patrignano è arrivato al capolinea. Dopo cinque anni in cui i due palazzi storici che affacciano su piazza Cavour hanno ospitato la collezione di San Patrignano, ora le strade del comune e della realtà fondata da Vincenzo Muccioli si dividono. "L’idea è quella di virare sull’attività espositiva temporanea sul versante dell’arte contemporanea – spiega il sindaco Jamil Sadegholvaad -. Trasformando il Part anche grazie all’aiuto di un comitato scientifico ad hoc composto da esperti che scelgano le attività da proporre".
Il rapporto tra il Part e la fondazione San Patrignano è iniziato nel 2017, a sostegno della comunità di recupero, con una collezione composta da oltre 60 lavori; dal primo luglio 2023 però gli spazi sono stati chiusi al pubblico per lavori di riqualificazione. "Il contratto tra noi e San Patrignano prevedeva un rapporto di cinque anni più altri cinque, alla fine abbiamo deciso di fermarci al primo dei due – continua il primo cittadino -. Abbiamo preso decisioni diverse, ma sempre in assoluta armonia. Parlare di rottura non è il termine giusto, i rapporti con San Patrignano sono sempre solidi, ma ora abbiamo convenuto che fosse arrivato il momento di prendere strade diverse. In questi anni nei Palazzi sono state presentate delle collezioni di assoluto livello e soprattutto i suoi locali sono stati ristrutturati, tornando alla loro bellezza".
Il nuovo progetto dedicato agli spazi dei Palazzi delle arti rientra nel dossier della candidatura riminese a Capitale della cultura 2026, restituendo alla cittadinanza un luogo che negli anni ha rivisto la sua fioritura, divenendo uno dei poli centrali della cultura cittadina. "Per il prossimo anno contiamo di trovare un partner con cui collaborare nel progetto, per avere una sempre maggiore stabilità. Al Part non ci sarà una collezione permanente in esposizione, ma una serie di mostre temporanee al servizio della città e dei turisti – conclude Sadegholvaad -. Questa è una scelta che ci richiede tanta responsabilità e che soprattutto va a braccetto con le ambizioni di una città che richiede una qualità alta nei contenuti. Tutto questo va nella stessa direzione del Piano strategico della cultura che mira ad una partecipazione attiva dei cittadini per dare contributi ed idee".
Soddisfazione anche da parte dell’assessore alla cultura Michele Lari, per una scena culturale riminese in continuo movimento. "Parliamo del presente e del futuro di Rimini – spiega lui -. Questi sono progetti che raccontano una città in continuo movimento. Il Part si prepara a diventare un luogo di eccezione che apre nuove prospettive per la cultura".
Federico Tommasini