di Mario Gradara
"Dopo 57 anni di attività ho capito che era arrivato il momento di chiudere i battenti, alla mia età lavorare dalla mattina alla sera nel negozio stava diventando troppo pesante, soprattutto da quando il mio Maurizio non c’è più ad aiutare me e i clienti. Mi auguro che il Comune voglia intitolargli una rotonda o una strada: lui ha fatto tantissimo per il turismo di Rimini". Sono toni commossi ma sobri quelli di Teresa Succi, 85 anni, mamma del compianto Maurizio Zanfanti, per tutti Zanza, il re dei playboy morto prematuramente a 63 anni, il 26 settembre del 2018 durante un rapporto con una 23enne.
A chiudere i battenti, lo scorso 31 luglio, la ’Vecchia pescheria di Gina e Tani’, in via Carlo Porta, zona ospedale, che la madre di Zanza aveva inaugurato, insieme al marito Secondo Zanfanti, nel lontano 1966. Il negozio era un punto di riferimento per chi voleva avere in tavola pesce fresco, da oltre mezzo secolo.
"Io non solo lo vendevo il pesce nostrano ma lo pulivo – continua Teresa, per tutti ’Gina’ –, una cosa che era sempre più richiesta. Purtroppo l’età, le spese sempre più alto per i piccoli negozi, che non rendono più, e il fatto di non avere Maurizio che mi dava una mano, mi hanno fatto prendere questa decisione. Una decisione difficile, ma 17 anni senza mio marito, e cinque senza mio figlio, sono tanti, troppi, il dolore è troppo grande. Chiudo con dispiacere, e voglio ringraziare tutti i miei clienti affezionati di questi tantissimi anni. Uno di loro mi ha commosso giorni fa, ricordando che era Maurizio che gli portava fuori la borsa se era troppo pesante, e lo accompagnava fino alla macchina. Mio figlio aveva un cuore d’oro. E portava qui anche tanti clienti".
"Sono passati quasi cinque anni da quando se n’è andato – prosegue la mamma del playboy –. Ogni due giorni vado a trovare lui e mio marito al cimitero, non posso stare senza, porto loro dei fiori". Teresa Succi, con la figlia Mara, riceve ogni anno una toccante lettera inviata da alcune ragazze, ex fiamme di Zanza. "Tutte? No, la lettera viene solo da alcune, tutte è impossibile", sorride la mamma, forse pensando alle 6mila donne amate dal figlio.
Solo poche settimane dopo la prematura scomparsa di Maurizio Zanfanti erano state avviate alcune raccolte di firme, da parte di suoi amici ed ex colleghi di lavoro alla mitica discoteca Blow Up, per chiedere all’amministrazione comunale di intitolare una rotonda o una via cittadina al playboy. Non solo. L’ex consigliere comunale del M5S Marco Fonti, aveva spiegato al Carlino di aver individuato a Bellariva un giardino che sarebbe potuto essere dedicato a Zanza.
La normativa in materia prevede che trascorrano dieci anni dalla scomparsa prima dell’eventuale intitolazione toponomastica. A questa regola, che punta a evitare ’intitolazioni d’impeto’ sulla scorta dell’emozione del momento, sono ammesse però eccezioni, in caso di particolari benemerenze. A Raffaella Carrà il Comune di Bellaria ha intitolato il nuovo lungomare un anno dopo la scomparsa dell’artista, avvenuta il 5 luglio 2021.