Tornare all’essenziale. Spogliarsi "di tutto ciò che ci appesantisce nel quotidiano" per "immergersi nella storia e affrontare le sfide". Come fa sulla montagna lo scalatore che, "giunto all’attacco della parete rocciosa, deve liberarsi del superfluo per salire più speditamente". È il messaggio che Papa Francesco ieri ha voluto mandare al Meeting, alla vigilia della manifestazione. Un messaggio in cui il Pontefice parte proprio dal titolo di questa 45esima edizione della kermesse di Cl: Se non siamo alla ricerca dell’essenziale allora cosa cerchiamo?". L’invito di Francesco, che cita don Giussani, è allora quello di "farsi mendicanti dell’essenziale, di tutto ciò che dà senso alla nostra vita, anzitutto spogliandoci di ciò che appesantisce il quotidiano". Solo così facendo, "scopriamo che il valore dell’esistenza non consiste nelle cose, nei successi ottenuti, nella corsa della competizione, ma anzitutto in quella relazione d’amore che ci sostiene": l’amicizia con Dio e l’amore per l’umanità. Per questo è necessario "tornare all’essenziale", che è "la condizione per immergersi davvero nella storia, per affrontarla senza fuggirne le sfide, per trovare il coraggio di rischiare e di amare anche quando sembra che non ne valga la pena, per vivere nel mondo senza timore alcuno". Un appello che rivolge a tutti Francesco, citando più volte gli insegnamenti di don Giussani.
"Di fronte alla tentazione dello scoraggiamento, alla complessità della crisi attuale e, in particolare, alla sfida di una pace che sembra impossibile", Bergoglio esorta tutti "a diventare i protagonisti responsabili del cambiamento". In un mondo dove "soffiano i gelidi venti della guerra, aggiungendosi a ricorrenti fenomeni di ingiustizia, violenza e disuguaglianza, alla grave emergenza climatica", soltanto l’impegno di tutti, attraverso quel ritorno all’essenziale, "può generare un mondo nuovo".
Temi, quelli affrontati dal Papa nel suo messaggio al popolo di Cl, che saranno anche al centro dell’incontro col patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa che inaugura oggi la 45esima edizione del Meeting. Un evento, quello di Cl, che "ha un rapporto essenziale con la città di Rimini – sottolinea il sindaco Jamil Sadeegholvaad – In questi 45 anni Rimini è cambiata tanto, proprio come il Meeting". Sia la città che la kermesse "si sono messe in discussione, guardando al futuro con razionalità e volontà, superando le diverse fasi storiche ma rimanendo se stesse". Come Rimini, così "il Meeting non si è mai fermato", affrontando tante sfide ma "senza perdere la propria identità. Questo è l’essenziale".