Quando Lorenzo arriva nel paddock cambia tutto. Il passato, le difficoltà, il bullismo subito a scuola svaniscono. Al volante c’è lui, l’auto, la lingua di asfalto davanti, e l’acceleratore.
Lorenzo Cheli ha solo 16 anni e due mesi, ma nel fine settimana scorso era in posta a Misano nel campionato Mitjet con prototipi pensati per la pista, un motore da 225 cavalli, ponte rigido posteriore. Sono le auto che ti permettono di fare pratica e il salto di categoria, se ce l’hai nel sangue. E Lorenzo sta dimostrando di avere qualcosa in più. Per la prima volta ha gareggiato con auto da competizione dopo la gavetta nei Go-Kart. In prova doveva prenderci la mano e girava in 2 minuti e 6 secondi. In gara ha cominciato a girare con i migliori sotto i due minuti. Ventisei partenti per quattro gare. Lorenzo le ha terminate tutte tra la 13esima e l’ottava posizione raggiunta nell’ultima gara. Un talento che a breve salirà su una Porsche per tentare il salto nel campionato Carrera Cup Italia, a soli 16 anni. "Sarà a breve - ci dice -. Con il team Dinamic Motorsport il progetto è di passare subito alla Porsche. E’ una grande sfida perché è un’auto difficile da gestire". Oggi Lorenzo è stimato dagli amici e dalle persone che incontra, ma non è sempre stato così. La sua storia si intreccia con il bullismo subito, e proprio per quanto ha vissuto da circa un anno porta nelle scuole il suo progetto ‘Stop al bullismo-Il sogno di Lorenzo’, in collaborazione con la gendarmeria di San Marino. "Ho vissuto anni difficili tra le medie e la prima superiore. I compagni non mi capivano, ho subito atti di bullismo. Non mi capivano nemmeno i professori. Dicevano che non avevo voglia di studiare, che era colpa mia". Non era colpa di Lorenzo. Non gli avevano riconosciuto il fatto che era affetto da Dsa, disturbi dell’apprendimento. I numeri e le lettere avevano per lui un ordine diverso rispetto agli altri. L’attenzione non era come quella degli altri studenti. Ma poco più di due anni fa, Davide, il padre, lo ha fatto sedere su un Go-Kart, e lì, con gli occhi sulla pista e il volante in mano è cambiato tutto. "La pista era il luogo dove potevo sfogarmi". E’ sull’asfalto che il bambino esile è cresciuto, diventando un adolescente alto e determinato. "Dopo avere ottenuto i risultati sono diventati tutti più gentili". La vita fuori dalla pista è cambiata. Addio al liceo a San Marino per arrivare a Rimini, al Michelangelo. "Ho fatto due anni in uno e mi sono rimesso in pari. Oggi sto bene. Oggi mi capiscono e riesco ad affrontare lo studio e la preparazione per la pista". Lorenzo ci scherza su: "Con lo sport sono quasi guarito". Intanto pensa agli altri. "Il progetto contro il bullismo va avanti ed evolverà nel segno del rispetto che tutti dovremmo avere per gli altri".
Andrea Oliva