L’hanno chiamata la Festa delle anime tra due mondi, per parlare della morte. Nessun intento macabro, sarcastico. Anzi: quello che ha organizzato Amir onoranze funebri è un momento di riflessione con attori, poeti, filosofi, cantanti e artisti per rompere il tabù della società attuale che vuole relegare l’idea della morte in un angolo nascosto, quasi a cancellarla. E invece la vita e la morte fanno parte dello stesso processo, anche se si tende a volerlo dimenticare. Un esempio? "Durante il periodo del Covid verso i medici e la sanità c’è stato un ringraziamento corale – premete Tommaso Morelli, amministratore di Amir – ma nessuno ha parlato degli operatori cimiteriali che in quel difficilissimo periodo non solo hanno retto alla forza d’urto provocata dai tantissimi decessi, ma spesso, causa i divieti posti dalla pandemia, erano gli unici a comporre le salme per la dignità dell’atto finale". Inoltre "oggi assistiamo a chi fa questo mestiere e la butta sul simpatico (il riferimento è alle pubblicità delle onoranze funebri Taffo, ndr). Ma noi prendiamo le distanze da questi atteggiamenti, perché crediamo che la morte vada presa sul serio".
Sono due le giornate della festa per riflettere sulla fine dei giorni. Ma parlare di fine è sbagliato perché se vita e morte fanno parte di un unico processo, la vera partita è tra morte e amore, come spiega il poeta Davide Rondoni. "Abbiamo contato i nostri morti, ma non fatto i conti con la morte – premette Rondoni – Riflettere sulla morte significa ragionare sul tempo, ma se pensiamo che la vita si misuri in tempo allora abbiamo perso in partenza. Il valore dell’esistenza non può essere legato al numero, al cronometro". Ed eccoci alla frase del Cantico dei cantici, "perché forte come la morte è l’amore". La nostra civiltà, sottolinea Rondoni, ha un problema con la morte. E gli appuntamenti tra venerdì e sabato possono aiutare a superare le resistenze a trattare l’argomento.
Si parte venerdì alle 17 alla sala Ressi del Teatro Galli dove il sacerdote Guidalberto Bormolini parlerà su ‘Accompagnare la morte’. Un’ora dopo, alle 18, il filosofo Ivano Dionigi affronterà il tema della rimozione della morte per gli antichi greci e latini. In serata, alle 21, lo spettacolo nella sala del Grifone, sempre al Galli, dove Rondoni salirà sul palco assieme a Cristiano Godano, cantante e leader dei Marlene Kuntz, in un dialogo sull’eterna contesa tra amore e morte partendo dal Cantico dei cantici. Chiuderà la prima giornata un cocktail party che si ispira alla celebrazione messicana dei defunti ’Dia de los muertos’. Un momento più gioviale con il dj set di Music Academy e del ristorante Marè di Cesenatico.
Sabato si proseguirà alle 16,30 con l’inaugurazione della mostra che vede per protagonisti Omar Galliani e Luca Giovagnoli dal titolo Padri, i veri avventurieri tra mondi. La mostra sarà dislocata tra il Galli, il Part e la galleria Augeo. Sempre alle 16,30 si esibirà la danzatrice Alessia Tudda al Galli, mentre alle 18 salirà sul palco Iaia Forte portando in scena La straniera.
Andrea Oliva