
Il dolore della famiglia di Oriana "Un tremendo pugno allo stomaco"
di Francesco Zuppiroli
"E poi arriva un giorno, un maledetto giorno, dove la vita ti contorce l’esistenza. Dove una doccia gelata ti trapassa il corpo, dove un pugno nello stomaco fa meno male. Dove hai mille domande, senza una risposta". Il giorno del dolore. Quello lancinante, sordo, inaudibile provato da una figlia per la scomparsa della madre. Uccisa, freddata a colpi di revolver dall’uomo che secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti sarebbe stato in passato suo amante. Il dolore condiviso sui social da Daniela, una delle due figlie di Oriana Brunelli, la 70enne di San Mauro Pascoli uccisa dal concittadino 82enne ed ex vigile in pensione Vittorio Capuccini, in un appartato parcheggio pubblico di Bellaria, davanti all’istituto Giordano sabato pomeriggio.
Un dolore per cui la famiglia della 70enne – per la quale a San Mauro nel Cesenate è stato proclamato un giorno di lutto cittadino – ora chiede giustizia. Una giustizia che passerà giocoforza dalla nomina di un legale di parte. Per questo "domani (oggi, ndr) abbiamo appuntamento con lo studio Gori Ravagli & Associati di Savignano sul Rubicone", fa sapere la famiglia di Oriana Brunelli. Passi che sono come un calvario per una famiglia "distrutta" che ha "bisogno di tempo per renderci conto di cosa è successo. Questi sono atti che vanno condannati e non possono passare inosservati", conclude la famiglia, che una volta riavuto il corpo di Oriana ha deciso di seppellirla a Bellaria, "dove sono originari i suoi genitori".
Corpo che, insieme a quello di Vittorio Capuccini, dovrebbe essere restituito alla famiglia a stretto giro di vite, dopo che ieri si è svolta l’autopsia, con incarico conferito dal pm titolare dell’indagine, Paolo Gengarelli, all’anatomopatologo Filippo Pirani. Un esame i cui risultati alla serata di ieri non erano ancora arrivati sulla scrivania della magistratura e a cui spetterà il compito di chiarire definitivamente quanti colpi esplosi hanno raggiunto il corpo di Oriana e Vittorio, i cui cadaveri sono stati trovati rispettivamente a cavallo della Fiat Panda azzurra con portiera spalancata e dentro la vecchia Renault Twingo dell’82enne sammaurese.
Nel frattempo continua il setaccio dei telefoni di Oriana e Vittorio da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo per verificare la pista della relazione extraconiugale tra i due, che si erano dati quell’ultimo appuntamento per motivi che solo gli accertamenti d’indagine potranno chiarire una volta per tutte, con l’ombra della premeditazione in quegli aforismi e poesie che l’ex vigile 82enne aveva scritto in passato e riproposto sul proprio profilo social pochi giorni prima del dramma che ha sconvolto la Romagna.