La svolta tanto attesa nel giallo di Pierina Paganelli non è ancora arrivata, ma ora gli inquirenti hanno un nuovo documento sul quale accendere i riflettori. Si tratta di un filmato ricavato dalla telecamera di sorveglianza interna della farmacia San Martino, sita proprio di fronte alla palazzina di via Del Ciclamino dove abitava l’ex infermiera riminese di 78 anni, massacrata con 17 coltellate la sera del 3 ottobre scorso. Una ripresa che mostrerebbe gli ultimi istanti di vita della vittima, che di lì a poco avrebbe parcheggiato la macchina nel box auto sotterraneo, prima di varcare la porta tagliafuoco dietro cui sarebbe stato appostato il suo assassino. Esattamente alle 22.08, l’occhio elettronico mostra i fari posteriori di un’auto - verosimilmente la Panda rossa della Paganelli - che illuminano per pochi secondi il vetro fumè della farmacia.
La macchina sosta brevemente in corrispondenza della rampa che conduce al sotterraneo, in attesa che si apra il cancello automatico (che ogni sera viene chiuso a partire dalle 22). Poco dopo ecco apparire due sagome che si dirigono verso la rampa: nessuno tuttavia sembra seguire Pierina nello scantinato, ma una delle ombre immortalate dalla telecamera torna indietro in direzione del palazzo, entrando nel quale è possibile raggiungere il garage sotterraneo utilizzando le scale o l’ascensore. Il documento è finito sul tavolo della Procura di Rimini insieme ad un altro filmato, anche questo potenzialmente determinante ai fini delle indagini: si tratta della registrazione tratta da una telecamera installata nel box auto da uno dei residenti di via Del Ciclamino, che pur non mostrando nulla di rilevante ha comunque catturato le urla strazianti di Pierina nel momento in cui qualcuno – che probabilmente conosceva bene le sue abitudini - le ha teso una trappola dietro la porta tagliafuoco che conduce al piano superiore.
Gli investigatori della squadra mobile di Rimini intanto continuano a scavare nella vita dei familiari di Pierina. A cominciare dalla nuora, Manuela Bianchi, e da suo fratello Loris. Sotto la lente è finito anche lo ’strano’ rapporto tra Manuela e il dirimpettaio, Louis Dassilva, un uomo senegalese sposato con Valeria. Secondo gli inquirenti, potrebbe aver intrattenuto una relazione clandestina con la nuora di Pierina. Proprio in queste ore gli investigatori avrebbero sequestrato, in casa di Manuela uno o più biglietti scritti a mano che sarebbero stati recapitati alla donna da quello che è ritenuto essere il suo amante. Non è noto il contenuto dei messaggi, anche se gli investigatori della polizia di Stato stanno compiendo una serie di accertamenti. Resta da capire cosa possa aver spinto il vicino di casa di Manuela ad agire in quel modo. L’uomo forse potrebbe aver deciso di far ricorso ai ‘pizzini’ temendo di essere sottoposto ad intercettazioni ambientali. "Ci spiano", avrebbe scritto lo straniero in un biglietto.
Due settimane sono trascorse da quando qualcuno si è appostato tra le scale, il vano ascensore e la porta tagliafuoco del garage sotterraneo di via Del Ciclamino, aspettando che Pierina facesse ritorno da un incontro di preghiera dei Testimoni di Geova per massacrarla con 17 coltellate, ma al momento nessun nome è iscritto nel registro degli indagati in mano al sostituto procuratore Daniele Paci.