Il cavallo come cura per l’autismo

La cooperativa Luce sul Mare si aggiudica il bando regionale per sviluppare un progetto che prevede che i pazienti si occupino degli animali e provino anche l’esperienza di cavalcare.

Il cavallo come cura per l’autismo

Il progetto di Luce sul Mare che prevede il contatto e la cura del cavallo come. terapia

Salire su un cavallo e prendersene cura per superare le difficoltà di chi soffre di disturbi dello spettro autistico. È questo il principale obiettivo del progetto ‘Riabilitare con la pet - inclusione sociale’ della cooperativa Luce sul Mare di Bellaria Igea Marina che si è aggiudicata il bando regionale per sviluppare un progetto di terapia con gli animali. Ad oggi la cooperativa ospita 229 pazienti, di questi trenta sono minori e giovani adulti, con disturbi nello spettro autistico. E’ dal 2005 che ha integrato la sua attività con la pet therapy e riabilitazione equestre. "La terapia assistita con il cavallo _ dicono da Luce sul Mare _ cura i disturbi della sfera fisica, neuro e psicomotoria, cognitiva, emotiva e relazionale". Il progetto della cooperativa bellar iese ha partecipato al bando e ottenuto 15mila euro. Un bando aperto grazie alla richiesta della consigliera regionale Silvia Piccinini (M5S), specifico per sostenere progetti di pet therapy, che investirà quest’anno un totale di 300mila euro di fondi. Il progetto di Luce sul Mare, per 12 ospiti delle aree neurosviluppo e gravi disabilità, prevede l’attività di terapia con i cavalli, invitando i pazienti a prendersi cura degli animali e di provare anche l’esperienza di cavalcare. "Il cavallo è un mediatore terapeutico eccezionale - dice Cosimo Argentieri, direttore sanitario della struttura - capace di influenzare positivamente l’equilibrio e la postura dei partecipanti, mentre l’interazione diretta con l’animale favorisce lo sviluppo della consapevolezza corporea e della gestione delle emozioni, offrendo ai partecipanti una modalità terapeutica estremamente efficace quando correttamente integrata ai percorsi riabilitativi". Fa eco Silvia Carabini, presidente della cooperativa: "Ringraziamo la Regione e la consigliera Piccinini per aver sostenuto questo bando. Ribadiamo l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per riuscire a mettere a disposizione dei più fragili, progetti integrativi ai percorsi di cura". Piccinini conferma che oggi questo tipo di progetti sono "inclusi tra le prestazioni riabilitative riconosciute dal sistema sanitario nazionale".

Rita Celli