"Trovo singolare che il carabiniere Luciano Masini oggi sia iscritto nel registro degli indagati. Stiamo riflettendo sull’ipotesi di introdurre la possibilità di svolgere accertamenti preliminari, come esami balistici o perizie di vario tipo, senza necessariamente iscrivere nel registro degli indagati chi ha compiuto un uso legittimo delle armi, come previsto dall’art. 53 del codice penale. Per evitare che poi l’iscrizione si traduca in un calvario giudiziario. Le persone perbene, quando si trovano iscritte nel registro degli indagati, la vivono con un’afflizione significativa." Lo ha detto Galeazzo Bignami, capogruppo Fratelli d’Italia alla Camera, tornando nuovamente sui fatti avvenuti a Capodanno a Villa Verucchio, dove l’accoltellatore egiziano Muhammad Sitta è stato ucciso con cinque colpi di pistola dopo aver ferito quattro persone. "Lo scudo non può essere applicato, perché la responsabilità penale è personale e chi sbaglia deve rispondere dei propri errori" ha aggiunto Bignami.
Intanto oggi alle 18.30, nella sede di Casa Madiba in via Dario Campana, si terrà un’assemblea pubblica dedicata proprio ai fatti di Villa Verucchio, dal titolo "Mettiamo a tacere l’odio razzista, per nuove politiche di cura". Scrive Casa Madiba: "Ci teniamo ad esprimere la nostra vicinanza tanto ai genitori di Muhammad che piangono la morte del figlio, quanto alle persone che sono state accoltellate e agli e alle abitanti di Villa Verucchio che si sono trovat a vivere un’esperienza terribile. Fatti del genere lasciano inevitabilmente delle ferite profonde in chi li ha vissuti, in una comunità, su un territorio. Queste ferite, a nostro avviso, necessitano di processi di cura collettivi e non di vuoti slogan".
"Da anni – aggiunge Casa Madiba – operiamo sulla marginalità sociale, sappiamo come questi contesti siano intrisi di traumi e sofferenze che a volte trovano nella violenza l’unico modo per esprimersi ma crediamo che l’unica strada percorribile sia quella della costruzione di autonomie, di uscita dalla marginalità imposta e subita. Si tratta di percorsi difficili, spesso contraddittori e mai lineari I giornali nazionali hanno dato immediato risalto alla notizia, avvicinandola ad altri episodi di attacchi contro persone negli spazi pubblici, sebbene si chiarirà in seguito che non c’è alcuna correlazione. L’accostamento però contribuisce a costruire subito una narrazione molto precisa: Muhammad sparisce come persona e diventa l’esemplificazione di una serie di stereotipi e paure".