
Il campo di concentramento di Ferramonti, dove gli internati vivevano vicini ai loro cari
Per la Giornata della Memoria, il Comune ha offerto alle classi terze medie di Bellaria Igea Marina la possibilità di assistere allo spettacolo "Il paradiso inaspettato". La rappresentazione era basata su due storie che correvano parallele: la prima di Alexander, deportato da Milano nel campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza; la seconda del viaggio di 500 ebrei che partendo da Bratislava, nel mezzo dell’Europa nazista, tentano di raggiungere Gerusalemme. Quello di Ferramonti abbiamo scoperto essere un campo singolare. Gestito dal comandante Paolo Salvatore, era un campo che offriva agli internati condizioni di vita ben diverse da tutti i campi conosciuti fino a questo momento: la possibilità di lavorare, pregare, studiare, ascoltare la musica e rimanere vicino ai propri cari.
Anche gli abitanti del posto non sono rimasti indifferenti, ma hanno offerto la propria solidarietà barattando cibo o altro. Quella di Ferramonti non fu una questione di posizione ma di persone, è una storia che commuove, una storia dimenticata che ci aiuta in questo momento segnato dalla violenza della guerra a credere che le scelte di ognuno di noi possono fare la differenza.
Classe III A