FEDERICO TOMMASINI
Economia

Il caffè vola verso 1,50 euro. Rincari senza freni dopo il Covid. I baristi: "Siamo in difficoltà"

In poco più di tre anni il prezzo nei locali cittadini è aumentato addirittura del 12%. Tra siccità in Brasile e piogge in Vietnam, le difficoltà colpiscono tutta la filiera

Il caffè vola verso 1,50 euro. Rincari senza freni dopo il Covid. I baristi: "Siamo in difficoltà"

In poco più di tre anni il prezzo nei locali cittadini è aumentato addirittura del 12% . Tra siccità in Brasile e piogge in Vietnam, le difficoltà colpiscono tutta la filiera.

Rimini, 29 agosto 2024 – La tazzina del caffè continua a scottare a Rimini. La città si classifica al nono posto tra le province italiane che dal 2021 hanno subito un maggiore aumento del costo della bevanda. Appena tre anni fa in riviera un caffè servito al bar costava mediamente 1.10 euro, mentre ora si aggira sull’euro e trenta, con una variazione del 12.7 per cento. Ma le previsioni non sono incoraggianti. Secondo Cristina Scocchia, amministratore delegato di Illycaffè da dopo l’estate si potranno sfiorare picchi di 1.50 euro a tazzina, avvicinandosi sempre di più alla temuta soglia dei due euro.

Ogni tazzina di caffè che sorseggiamo al bar si porta una storia dietro di sé che può partire dal Brasile, dove gli agricoltori negli ultimi tempi si trovano a dover combattere contro la siccità. Oppure dal Vietnam, dove il vero nemico è la pioggia abbondante che non dà respiro ai raccolti. I problemi però non coinvolgono solo la parte iniziale della grande filiera del caffè, ma non danno tregua neanche ai baristi che si trovano a servire ogni giorno centinaia di bevande nei locali riminesi. "Quello degli aumenti è un discorso che parte da molto più indietro – fa sapere Giancarlo Bacci, titolare del bar dell’Arco in corso d’Augusto a Rimini -. Sono titolare di questa attività da trent’anni e il caffè non ha mai subito tante variazioni di prezzo, stando fermo per quasi un decennio. Poi da dopo il Covid, tutto in una volta è salito". Si è passati ad un euro e dieci, poi venti e ora trenta. Una scalata dei prezzi che non è piaciuta ai clienti che ogni mattina vanno al bar per iniziare la loro giornata sorseggiando un caffè. "Gli italiani comunque non ci rinunciano – spiega Saverio Valentini del bar Magnuga a Rimini -. Non sono quei venti centesimi che fanno desistere dall’ordinare una bevanda che fa parte della tradizione. Alla fine se si prendono quattro caffè in un giorno si va a spendere poco meno di un euro in più a causa degli aumenti. Cifre irrisorie". C’è chi invece non è della stessa opinione e con il salire del prezzo della miscela del caffè ha dovuto salutare molti clienti abituali. "Abbiamo perso molte persone affezionate per quei dieci centesimi in più – racconta Walter Ottaviani del bar da Teodoro sempre in corso d’Augusto -. Per ora stiamo cercando di resistere per non alzare i costi, ma è difficile. Questa situazione ci fa soffrire economicamente".

In nord Europa gli aumenti sono arrivati da tempo. Alcuni corrono ai ripari, tagliando sulla qualità e offrendo ai clienti delle miscele inferiori. "Ci abbiamo ragionato anche noi – riprende Ottaviani –. Ma non so se sia la cosa giusta da fare. Ho anche pensato di proporre due miscele diverse nel mio bar. Una ad un prezzo maggiore ed un’altra di una qualità inferiore ad un prezzo più competitivo".

Un periodo di grande incertezza per i gestori dei bar che da mesi sentono parlare di impennate imminenti sul costo della bevanda motore delle loro attività. Per ora la situazione si è assestata, ma gli aumenti sono dietro l’angolo e potrebbero fare capolino con l’arrivo dell’autunno. "Per ora l’unica cosa di cui siamo sicuri è che da quando il prezzo del caffè è cambiato noi lavoriamo di meno – conclude così il proprietario del bar da Teodoro –. Dovremo inventarci qualcosa prima o poi".