FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

I tormenti di Manuela Bianchi: "Louis colpevole? L’ho temuto"

All’interrogatorio è stato chiesto alla donna se secondo lei l’amante potesse essere il killer di Pierina. "Inconsciamente ho avuto paura, se è stato lui giusto che paghi". Sentito anche Loris: "Dassilva non è così".

Rimini, 18 luglio 2024 – Le labbra strette, l’aria stanca – a tratti esasperata – l’occhiale violaceo a coprirle l’espressione corrucciata. Per lunghi tratti stizzita. Manuela Bianchi è un muro di emozioni mentre attraversa spedita il porticato della questura di Rimini per la seconda volta in due giorni.

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Dopo che ieri alle 14.30 la donna è tornata negli uffici di piazzale Bornaccini per completare la sit andata avanti per oltre sette ore il giorno prima. Una sit, quella di martedì, in cui gli investigatori della mobile, diretti dal commissario capo Marco Masia, avrebbero rivolto alla Bianchi domande specifiche sull’arrestato nonché ex amante di lei.

Manuela Bianchi circondata dai cronisti fuori dalla questura dopo l’interrogatorio. Sotto, il fratello Loris, ascoltato ieri (foto Migliorini)
Manuela Bianchi circondata dai cronisti fuori dalla questura dopo l’interrogatorio. Sotto, il fratello Loris, ascoltato ieri (foto Migliorini)

"Louis Dassilva era una persona violenta?". Una domanda penetrante nell’animo della donna a cui la Bianchi avrebbe risposto citando un episodio: quando Louis affrontò, avendone ragione, tre uomini inviati dall’ex marito di Valeria Bartolucci, moglie del senegalese, per dargli una lezione. "In quell’occasione vinse Louis", avrebbe riferito Manuela agli investigatori. Agli atti vi sarebbe infatti la vicenda che riguarda il primo marito di Valeria, arrestato per maltrattamento in famiglia e poi morto nel Paese di origine. Sempre nel tratteggiare attraverso gli occhi di Manuela la storia di Dassilva, nel corso dell’interrogatorio è emerso anche come nell’agosto del 2021, avrebbe raccontato agli inquirenti sempre Manuela, Louis era tornato in Senegal e con la sua ex moglie avrebbe avuto un secondo figlio che oggi ha due anni.

Alla domanda poi se secondo Manuela potrebbe esser stato Dassilva a uccidere Pierina, la Bianchi si sarebbe sbilanciata, riferendo: "Inconsciamente ne ho avuto paura, ancora non ci posso credere. Ma se è stato lui è giusto che venga punito".

Una breccia nel muro del garantismo mantenuto sino a due giorni fa dalla Bianchi, che da dopo l’arresto di Dassilva alla domanda: "È stato Louis?" ha iniziato a rispondere in maniera meno decisa. D’altronde, dalle carte dell’inchiesta emergerebbe come la stesa Bianchi in una confidenza fatta al fratello Loris, avesse definito Dassilva una persona "molto capace a nascondere le cose".

Sulla sera del 3 ottobre in cui Pierina è stata uccisa è poi tornato invece proprio il fratello di Manuela, Loris, che dopo le due ore di sit si è schierato ancora una volta dalla parte di Dassilva, sostenendo che "per la persona che ho conosciuto io non vedo possibile che abbia fatto ciò di cui lo accusano. Fino al terzo grado di giudizio per me lui è innocente".

Loris ha poi brevemente commentato quella frase ritenuta da chi indaga tanto rilevante ("L’ho mandato fuori di testa – Louis, ndr –): "Mia sorella ha solo ipotizzato che nel caso estremo in cui fosse stato Louis a uccidere, lei avesse una qualche colpa per averlo caricato di questa situazione (i dissapori con la suocera, ndr). Se credo che abbia potuto uccidere per amore? Può essere plausibile, ma come lo sarebbe pensare che lo abbia fatto io per il bene di mia sorella".