"Manuela? Non è stata lei a uccidere Pierina". Pare non avere dubbi l’ex marito di Pierina Paganelli, la pensionata uccisa con 17 coltellate in via del Ciclamino una settimana fa. E Gianfranco Saponi, tornato nel proprio appartamento a Rivazzurra in questi giorni per partecipare ai funerali dell’ex moglie (che si dovrebbero tenere sabato), intercettato sulla soglia di casa ieri sera non vacilla: "Con Pierina magari non è sempre andata d’accordo, soprattutto nell’ultimo periodo, ma Manuela è una persona ’a posto’". ’A posto’ la definisce Gianfranco Saponi, pur ammettendo: "Pierina sapeva che sua nuora Manuela aveva un amante. Lo sapeva anche Giuliano, il marito, anche se non me ne aveva mai voluto parlare apertamente, limitandosi a dire che la loro relazione fosse finita. Da lui sapevo solo – continua Saponi – che le cose non andavano più bene, non il perché".
Conferme quelle che arrivano da Gianfranco Saponi sul presunto vicino-amante e sul fatto che Manuela Bianchi intorno ad aprile avesse lasciato casa (pare stabilendosi dal fratello Loris), pur tornando sui propri passi da dopo il grave e misterioso incidente accaduto al marito Giuliano il 7 maggio. "Mio figlio non poteva neanche più guidare a causa di una malattia genetica – continua Gianfranco –. E Manuela nonostante tutto si è sempre sforzata per trasportarlo. Per questo penso proprio che l’assassino di Pierina non si trovi in famiglia". Gli occhi, Gianfranco Saponi li rivolge a un possibile "odio religioso". Non si riferisce in particolare alla comunità frequentata da Pierina, ovvero i Testimoni di Geova (alla quale non appartiene Gianfranco), ma i suoi sospetti guardano anche ad altre realtà non meglio precisate. Saponi non aggiunge altro. D’altronde "è da 36 anni che non vivo più qui (l’uomo d’inverno è stabilmente a Monaco in Germania, ndr). Ma mi sento di poter dire che l’assassino è da ricercare in ambito religioso, non lo escludo".
Poi, il pensiero va a Pierina. "Non avevamo più molti rapporti, però su di lei mi sento di dire che era una donna molto valida. Aveva preso in mano la famiglia e non ha mollato mai un attimo". Mai, fino a quando un assassino ancora ignoto (e senza neanche iscritti al registro degli indagati dopo una settimana esatta dal delitto) le ha teso un agguato sulle scale dei sotterranei del suo condominio e con 17 coltellate ha messo fine alla vita di Pierina. "L’ultima volta che l’ho vista – conclude Gianfranco Saponi – è stato in ospedale quando avevano ricoverato mio figlio ed era in coma". In ospedale Saponi ci è tornato anche in questi giorni, quando al capezzale di Giuliano ha incontrato anche gli agenti della Squadra mobile. "Ma non mi hanno interrogato ancora. Che motivo avrebbero?".