MANUEL SPADAZZI
Cronaca

I 70 anni di Pucci Cappelli. Le donne, le notti folli, i guai: "La mia vita come un film. Mia moglie mi ha salvato"

Per decenni è stato uno dei personaggi simbolo del mondo delle disco. "Non rinnego nulla del passato. Ora sono un uomo felicemente sposato"

L’ultimo dei playboy riminesi: Marco Andrea Cappelli, per tutti semplicemente Pucci, ha festeggiato 70 anni

L’ultimo dei playboy riminesi: Marco Andrea Cappelli, per tutti semplicemente Pucci, ha festeggiato 70 anni

Rimini, 16 febbraio 2025 – "Per raccontare la mia vita servirebbe un libro. Forse un film. E magari prima o poi lo farò". L’ultimo dei playboy riminesi, si sa, non manca di modestia. È fatto così Marco Andrea Cappelli, per tutti semplicemente Pucci. Che mercoledì ha festeggiato 70 anni. Un traguardo importante, "di quelli che ti spingono a fare un bilancio della vita".

A quale conclusione è arrivato, tirando le somme?

"Che ho vissuto una vita incredibile e mi sono divertito. Tanto".

La cosa più bella che le è capitata nella sua vita?

"Mia moglie. Grisney mi ha cambiato completamente. Si può dire che mi ha salvato la vita. Prima di incontrare lei, ne ho combinate tante. Ci siamo sposati il 29 settembre 2016, da allora sono un uomo nuovo".

Pensare che lei è stato uno dei più famosi playboy di Rimini. Faceva a gara con Zanza...

"Non rinnego nulla del passato. Ho amato 5.247 donne. Grisney è stata la 5.247esima ed è l’unica donna che conta per me".

Ma veramente ha contato tutte le sue conquiste amorose?

"Assolutamente. Ho l’abitudine di appuntarmi tutto, da sempre. Gli incontri, i luoghi dove vado. Tutto. Anche le donne, sì".

Lei è stato uno dei personaggi simbolo delle discoteche e delle notti in Riviera. Buttafuori, bodyguard per i vip, direttore di night. Come ha iniziato?

"Avevo 19 anni, misi in piedi un gruppo di ragazzi ’palestrati’ come me per fare la sicurezza nei locali. Sono stato un pioniere, ai tempi. La prima discoteca in cui ho lavorato è stata la Baia degli Angeli. Nella mia carriera le ho girate: Embassy, Pineta, Pascià. Non c’è stato un locale nel quale non abbia lavorato... Sono stato per 24 anni al Paradiso, con Gianni Fabbri: qui mi occupavo pure di accompagnare i vip. Serate e feste indimenticabili".

A un certo punto della sua vita ha deciso di lasciare il mondo delle discoteche per lavorare nei night. Si è pentito?

"No. L’epoca d’oro delle discoteche ormai era finita.".

Un’esperienza che le ha fatto passare guai con la giustizia.

"Sono stato coinvolto nell’indagine sul night La Perla di Riccione, dove all’epoca ero direttore. Io non c’entravo nulla con quella storia, ma alla fine ho patteggiato la pena (16 mesi: Cappelli era accusato di favoreggiamento della prostituzione, ndr)".

Anche dopo la morte di Pantani finì nei guai.

"Ma il mio nome sul registro degli indagati c’è rimasto per pochi giorni. Ho dimostrato subito la mia totale estraneità".

È stato il momento più brutto della sua vita?

"No. Il giorno più brutto l’ho avuto il 20 luglio dell’estate scorsa. Sentivo forti dolori al petto, ho chiamato il 118 e mi hanno portato al pronto soccorso. Era un sabato, dopo i primi esami i medici mi hanno ricoverato e mi hanno detto che lunedì 22 mi avrebbero operato all’aorta. Ero nella stanza dell’ospedale quando ho ho avuto un infarto: sono stato operato d’urgenza".

E adesso la salute come va?

"Sto molto bene. Ma devo stare controllato. E ho perso 15 chili: mi toccare buttare via 300 abiti e 5 smoking che non mi vanno più!". Incorreggibile Pucci.