Otto alberghi tra Rimini e provincia messi sotto sequestro preventivo dalla Finanza: l’accusa di una società milanese è di maxi-frode con i bonus edilizi. In ballo 39,7 milioni di euro tra azioni societarie, crediti fiscali e beni immobili. Denunciate 18 persone per truffa aggravata ed emissione di fatture false per operazioni inesistenti.
Un suo giudizio?
"Premesso che bisogna attendere le conclusioni dell’inchiesta – attacca la presidente di Aia Federalberghi Rimini, Patrizia Rinaldis – dico che in caso siano confermate le ipotesi accusatorie, con 5 alberghi acquisiti nel Riminese e caparre versate per l’acquisto di altri tre, i responsabilit vanno puniti severamente. Perché sottrarre le risorse pubbliche dei bonus edilizi in maniera illecita a un settore come quello alberghiero che ha necessità di rinnovarsi, è particolarmente grave. Anche se..."
Anche se?
"Credo che quella dei bonus edilizi, che hanno rappresentato un’opportunità straordinaria, unica per la riqualificazione anche del comparto alberghiero, sia stata una partita che andava gestita decisamente meglio fissando precise regole d’ingaggio in partenza".
Per gli alberghi non c’era il superbonus 110 del governo, ma solo il bonus facciate?
"E’ così. Ed è stato utilizzato da tante imprese alberghiere. Avevamo chiesto più volte, come categoria, di poter beneficiare anche del superbonus, ma non è avvenuto".
E’ sorpresa di questa inchiesta della Procura di Milano?
"No. E’ capitato, non solo a me, di vedere alcuni cantieri con le impalcature montate, senza nessuno che ci lavorasse, o comunque con pochissima manovalanza. Bene che l’autorità giudiziaria faccia luce su quanto è successo. Si tratta di soldi pubblici, risorse che sono state sottratte agli imprenditori seri e onesti, che sono la stragrande maggioranza, che vorrebbero utilizzarle per investire e riqualificare".
Che cosa comporta un hotel acquisito con denaro illecito?
"Ribadisco che vanno attesi, per questo caso, gli esiti dell’inchiesta. In generale significa che chi l’ha comprato può permettersi ad esempio di fare tariffe stracciate, fuori mercato, in perdita. Mettendo in ginocchio gli alberghi vicini e magari comprandoli per due soldi dopo qualche anno".
Mario Gradara