REDAZIONE RIMINI

Hacker nella lezione online: insulti e minacce di morte

Denunciati due 17enni della Valmarecchia che si sono introdotti nella classe che faceva didattica a distanza

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Rimini, 15 gennaio 2020 - Si introducono nel meet scolastico di una classe che stava facendo didattica a distanza, minacciando studenti e insegnante di morte e ricoprendoli di insulti. A finire nei guai sono stati due 17enni, residenti nella zona che sono stati denunciati dai carabinieri della Compagnia di Novefeltria e che ora dovranno rispondere di accesso abusivo al sistema informatico scolastico. I fatti si sono verificati nel mese di dicembre, quando il dirigente di un istituto superiore va dritto in caserma per raccontare una storia che ha dell’incredibile.  

Era successo nel corso di una video lezione, quando qualcuno, dopo avere creato un falso account con il nome di ‘Google assistent’, chiedeva all’insegnante di essere incluso tra i partecipanti. La professoressa aveva pensato che si trattasse di una verifica del sistema e aveva accettato. Ma improvvisamente, nella lezione online era entrato uno sconosciuto che aveva cominciato a insultare studenti e insegnante, una caterva di brutture che si era conclusa con una minaccia: "Vi ammazzerò tutti" e una risata sguaiata. Dopo un momento di sconcerto, la docente era riuscita a bloccare l’accesso, ma lo sconosciuto aveva cercato più volte di essere accettato, ma questa volta senza riuscirci.  

I carabinieri partono subito con una serie di accertamenti e verifiche all’interno del sistema, e scoprono che il codice di accesso al meet scolastico proveniva dall’interno della classe. La pista li porta fino a uno degli studenti, il quale, ormai incastrato, non ci mette molto a confessare di avere passato quel codice d’accesso a un amico che frequenta un’altra scuola. L’amico in questione viene identificato subito dopo ed entrambi i ragazzi vengono portati in caserma accompagnati dai genitori, e denunciati per accesso abusivo al sistema informatico. A orecchie basse, i due minorenni si sono difesi giurando che volevano soltanto fare uno scherzo alla classe. Chiedono scusa, non si sono resi conto della gravità di quello che hanno fatto.