RITA CELLI
Cronaca

Per il Comune Guerrina è viva e deve pagare l’Imu

La donna è scomparsa dal 2014, due sentenze sanciscono sia stata uccisada padre Gratien. La notifica è arrivata per l'abitazione di Novafeltria. Il commissario chiede il suo Dna

Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa  da Cà Raffaello nel 2014 di cui non si sa più nulla

Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa da Cà Raffaello nel 2014 di cui non si sa più nulla

Rimini, 27 aprile 2018 - Per il Comune di Novafeltria Guerrina Piscaglia è ancora viva e deve pagare l’Imu. La notifica è arrivata per l’abitazione di Novafeltria dei genitori della donna scomparsa nel 2014, ora di proprietà delle sorelle e anche di Guerrina. A quattro anni dall’inizio del giallo di Ca’ Raffaello, la burocrazia va avanti e non fa sconti. Nemmeno per una donna scomparsa. Alla famiglia Piscaglia è pervenuta qualche giorno fa un avviso per il pagamento della tassa sulla casa che chiama in causa anche la casalinga, sparita nel nulla il 1° maggio di quattro anni fa.

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«Per l’anagrafe Guerrina è ancora viva – dicono i familiari di Novafeltria – abbiamo fatto presente la vicenda, che conoscono tutti molto bene in paese. L’abitazione in questione è quella dei genitori. Ci sono ancora dei passaggi di successione da fare che non sono stati portati a termine, dopo la sparizione della nostra Guerrina, vanno chiarite certe cose. Lo abbiamo fatto presente in Comune, ma dagli uffici ci dicono che le pratiche vanno avanti e questi soldi devono essere consegnati. Sarebbe stato più sensato aspettare l’ultimo grado di giudizio sul processo a Gratien. Niente da fare».

Carabinieri a Cicognaia

La spesa ammonta intorno ai 150 euro. «Una cifra davvero bassa – continuano i familiari – ma che arriva come una doccia gelata. Dopo tanto dolore, anche la beffa». Il prete congolese, condannato a 25 anni per l’omicidio di Guerrina, è ancora ai domiciliari nel convento premostratense di Roma. Secondo la corte d’Assise di Arezzo e la Corte d’Assise di Appello di Firenze, la Piscaglia fu uccisa il primo maggio 2014 da padre Gratien che ne fece sparire il corpo. Ma Alabi continua a dichiararsi innocente e tenterà l’ultima carta in Cassazione: a giorni i suoi legali depositeranno ricorso. Su Guerrina l’attenzione resta alta non solo da parte del Comune di Novafeltria, ma anche dello Stato.

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Il Commissario di governo per le persone scomparse ha inviato pochi giorni fa una lettera a prefettura e procura di Arezzo perché venga messo a disposizione il dna della donna. «Siamo felici che in questo caso l’interesse verso Guerrina sia ancora alto – continua la famiglia Piscaglia –. Questa richiesta è importante. Il dna a disposizione è u*tile per eventuali confronti con resti umani compatibili qualora dovessero spuntare da qualche parte». Il dna di Guerrina fu già prelevato nelle indagini, da rossetto e spazzolino, dopo la misteriosa sparizione nel 2014. Ora lo stesso dna sarà inserito nella banca dati nazionale.