Rimini, 9 ottobre 2024 – Ci sono anniversari che contano più di altri. E questo conta tanto. Per il Grand Hotel. Per tutta la città di Rimini. Quarant’anni fa, nel 1984, l’albergo venne riconosciuto come monumento nazionale. "Una data che merita di essere ricordata – osserva il sindaco Jamil Sadegholvaad – perché sintetizza bene la storia di quello che non è mai stato solo un albergo, ma uno dei luoghi più riconoscibili di Rimini nel mondo". Grazie a Federico Fellini, certo. E ai tanti che qui hanno soggiornato: da Gorbaciov a Bush senior, da Lady Diana al Dalai Lama, passando per Sharon Stone, per citarne soltanto alcuni. "Molte persone che hanno fatto la storia dell’ultimo secolo sono state ospiti del Grand Hotel contribuendo ad alimentarne il mito, oggi ancora intatto grazie al lavoro della famiglia Batani". Dallo sguardo al passato a quello al futuro. Perché, rilancia il sindaco, "abbiamo progetti importanti per quell’area, con la riqualificazione del lungomare dal porto a piazzale Fellini e il nuovo piano spiaggia".
Una nuova ’cartolina’ per Rimini "di cui vogliamo essere protagonisti, insieme alla città", assicura Paola Batani, titolare del Grand Hotel. Nel 2007 la famiglia Batani spese 65 milioni di euro per acquistare l’albergo cinque stelle. E da allora ha investito molti altri milioni, per restaurarlo e migliorarlo. "Abbiamo rifatto le camere, gli impianti e sistemato la facciata, per citare soltanto gli interventi principali. Ma non ci fermiamo mai. Perché il Grand Hotel, con i suoi 116 anni splendidamente portati (venne inaugurato nel 1908), merita tanta cura e attenzioni continue".
Le prossime cure?
"Abbiamo fatto una riunione anche ieri, per pianificare i prossimi interventi nel breve, medio e lungo periodo. E in questi ragionamenti ci sta dentro, ovviamente, anche il nostro progetto per il Parco del mare. Uno degli obiettivi che ci siamo dati è realizzare un collegamento adeguato tra albergo e spiaggia".
Magari con una passerella sospesa o un tunnel?
"Non svelo ora i dettagli perché c’è un dialogo aperto con il Comune e gli altri enti. Abbiamo un grande progetto, ne stiamo verificando la fattibilità".
Suo padre, Antonio (scomparso nel 2015), appena comprato il Grand Hotel, disse che il suo sogno era quello di ricostruire le cupole distrutte nell’incendio del 1920. Ci state lavorando?
"È uno degli interventi previsti nel medio periodo. E non vogliamo solo rifare le cupole, che erano splendide. Se ci permetteranno di farlo, vogliamo realizzare una grande terrazza panoramica. Un rooftop con vista sul mare, mantenendo naturalmente quello stile liberty che rende così unico e speciale il Grand Hotel".
Un progetto che richiederà investimenti ingenti.
"Sicuramente. Ma il Grand Hotel lo merita. Abbiamo altri alberghi importanti. Ma questo non è solo un albergo. È un monumento, un simbolo di Rimini nel mondo, grazie a Fellini. Per questo, negli anni, abbiamo aperto sempre di più le porte ai riminesi e ai turisti, con eventi e mostre (ultima quella su Ugo Tognazzi) e un percorso museale che ormai è la quarta gamba del Fellini Museum".
Un ’gioello’ che ora proverete a incastonare nel Parco del mare.
"Noi siamo pronti, da anni. Vogliamo capire cosa si può e non si può fare. Speriamo che stavolta sia quella buona".