Una lezione speciale, "con studenti speciali". Da settimane è salito in cattedra ai ’Casetti’ Giacomo Gorini, il giovane immunologo riminese che quando lavorava per l’università di Oxford, nel 2020 ha fatto parte del gruppo di scienziati e ricercatori che hanno sviluppato il vaccino anti-Covid di Astrazeneca. Gorini, dopo l’esperienza in Inghilterra a Cambridge e Oxford, è stato per un anno negli Stati Uniti, dove ha lavorato ad Harvard. Dalla fine del 2022 è di nuovo in Italia, per aprire un’azienda farmaceutica tutta sua. Nel frattempo "ho iniziato a fare volontariato a Rimini. Ho aiutato la Caritas per la consegna dei pacchi viveri, con il cosiddetto ’giro nonni’. E ora insegno in carcere".
Com’è nata l’idea? È stato lei a farsi avanti?
"Sì. In aprile avevo partecipato a Rimini a un incontro sul tema della giustizia, tra gli ospiti c’era Fiammetta Borsellino (figlia del magistrato ucciso dalla mafia). Ho cominciato a pensare: se facessi qualcosa anch’io, per aiutare i detenuti nel loro reinserimento sociale? Così ho mandato una proposta...".
Quando ha iniziato a insegnare ai ’Casetti’?
"La prima lezione l’ho fatta a fine agosto, sono già arrivato alla terza. E andrò avanti finché i detenuti me lo chiederanno".
Che alunni sono?
"Formidabili. Attenti, silenziosi, pronti a fare domande e approfondire. Sono una ventina, tutti su base volontaria. Ho insegnato anche nelle scuole, ma fare lezione in carcere è speciale e sto imparando tanto anche io".
Crede nel sistema di riabitazione dei detenuti?
"Assolutamente, è fondamentale. A Cambridge avevo un collega che era stato 12 anni in galera, per spaccio, furti e altri reati. Ha iniziato a studiare in carcere, lo studio e la musica l’hanno salvato. C’è sempre un possibilità di rifarsi una vita, per tutti".
Manuel Spadazzi