"Gli indennizzi vengano stabiliti dagli enti locali"

La procedura di infrazione dell'Ue contro l'Italia per le concessioni balneari in scadenza solleva dubbi sul decreto legge proposto dal governo per risolvere la questione.

"Gli indennizzi vengano stabiliti dagli enti locali"

Mario Ferri è dottore commercialista. A Rimini è stato assessore al Bilancio, partecipazioni e tributi dal 1990 al 1999

Mario Ferri, si è parlato molto della procedura di infrazione dell’Ue nei confronti dell’Italia per la proroga automatica delle concessioni balneari. Qual è la situazione attuale?

"La situazione nasce dalla decisione dell’Ue di aprire una procedura di infrazione contro l’Italia per la proroga automatica delle concessioni balneari a scopo turistico-ricreativo. Questo perché tali proroghe sono contrarie ai principi di concorrenza e trasparenza previsti dal diritto comunitario. Infatti, il Consiglio di Stato, in alcune recenti sentenze, ha escluso che gli attuali concessionari abbiano un diritto alla prosecuzione automatica del rapporto. Inoltre, ha sottolineato l’enorme rilevanza economica del settore, che vale circa 15 miliardi di euro all’anno, mentre i canoni di concessione incassati dallo Stato ammontano a poco più di 100 milioni di euro".

Il governo ha emanato un decreto legge per trovare un compromesso con la Commissione europea. Cosa ne pensa?

"Il decreto legge è un tentativo del governo di risolvere la questione e di mettere fine al lungo contenzioso con l’Ue. Tuttavia, il decreto è ancora piuttosto confuso e incompleto. Uno dei punti più controversi riguarda l’indennizzo da corrispondere al concessionario uscente da parte del nuovo concessionario. Il decreto prevede due criteri per calcolare questo indennizzo: il valore degli investimenti non ancora ammortizzati e una remunerazione equa sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni".

Questi criteri sembrano sollevare diverse obiezioni. Quali sono le sue perplessità?

"I criteri previsti dal decreto sono in realtà mutuati dai contratti di concessione relativi a servizi di carattere industriale, che sono molto diversi dalle concessioni balneari. I servizi balneari sono gestiti da famiglie e caratterizzati da un’intensa attività lavorativa stagionale. Questi criteri, quindi, non risultano del tutto pertinenti. Inoltre, sarebbe più opportuno fare riferimento all’interpretazione letterale del termine “indennizzo”. Questo, infatti, dovrebbe essere inteso come una compensazione per il sacrificio di un diritto, in questo caso una concessione in scadenza".

Come dovrebbe essere determinato l’indennizzo?

"Nel caso delle concessioni balneari, l’indennizzo dovrebbe essere determinato dall’ente locale, con il supporto di perizie asseverate che garantiscano equità. I parametri per stabilirlo possono essere definiti con esattezza. Ma non condivido l’idea di equiparare l’indennizzo al valore dell’impresa. L’indennizzo è una compensazione per la perdita di un diritto in scadenza, non il corrispettivo per la cessione di un bene".