Tutti al ristorante, ma dell’hotel. In passato ci sono stati alcuni alberghi che hanno fatto della propria ristorazione un fiore all’occhiello anche per la clientela esterna. Basta fare un giro nella zona porto per rendersene conto. E’ qui che dal ’Settimo piano’ al ristorante ’Green’ si trovano esempi in tal senso. Ma i ristoranti degli alberghi rivolti anche alla clientela esterna erano rimasti delle mosche bianche, fino a quest’anno. Per la prima volta nel sondaggio fatto dall’osservatorio Luigino Montanari di Federalberghi tra i propri associati, sono emersi tra i principali servizi offerti quelli della ristorazione e del bar per aperitivi aperti a tutti, non più limitati alla sola clientela della struttura ricettiva.
Per l’esattezza il 7% degli albergatori che hanno risposto al questionario (nel complesso un campione di 129 strutture) ha messo come servizio il ristorante aperto anche a clienti esterni. Mentre un 6% ha deciso che il proprio bar potesse servire aperitivi anche a turisti che non soggiornano nell’albergo. D’altronde il settore della ristorazione e quello dell’offerta rivolta a chi cerca luoghi esclusivi per un aperitivo, non conoscono crisi. Un settore florido in cui gli albergatori entrano senza dover investire particolari somme visto che strutture e personale già le pagano per le esigenze dei propri clienti. Così si amplia l’offerta facendo lavorare ristoranti e bar anche quando in hotel le camere libere aumentano.
"Per la prima volta in estate abbiamo fatto questa scelta anche noi, all’hotel Corallo – spiega Silvano Turci –. Abbiamo aperto il ‘Fior di sale’ alla clientela esterna. Nel farlo non l’abbiamo nemmeno pubblicizzato più di tanto perché non avremmo voluto che venisse in qualsiasi modo danneggiato il servizio che vogliamo offrire ai nostri clienti. Devo dire che è andata bene. La clientela esterna non è certo mancata. Abbiamo avuto un buon riscontro da questa esperienza con clienti soddisfatti per il livello trovato nella nostra offerta".
Aprire le proprie strutture all’esterno consente anche di giustificare la spesa e le difficoltà nel costruire uno staff di dipendenti. Anche perché sempre il sondaggio dell’Osservatorio ci dice che non si può far retromarcia sulla pensione, che sia mezza o completa. Il cliente cerca all’interno della struttura il servizio ristorante. Tra il 2022 e il 2023 gli hotel che propongono la pensione completa sono passati dal 63 al 65%.
Andrea Oliva