Rimini, 9 maggio 2024 – Saranno più di cento a fare gli auguri a Zizì, il mitico playboy di Torre Pedrera, l’ultimo dei birri da spiaggia, che il 4 giugno festeggerà i suoi primi 80 anni al ristorante Il Nido. Nell’occasione il vitellone di Rimini Nord donerà ad amici (non mancherà l’assessore Juri Magrini), parenti, fan, conoscenti e aspiranti seduttori, le recenti foto che lo ritraggono, in costume, con tanto di catenona, nella posa del... granchio.
"Molti me l’hanno chiesto dopo aver visto il mio video su youtube – spiega Paolo Cima, in arte Zizì, classe 1944 –, e così ne ho fatto stampare 100-150 copie".
Del resto, la pubblicità è notoriamente l’anima del successo.
Per celebrare nel modo migliore l’invidiabile traguardo delle 80 candeline Zizì, diventato "bisnonno da un paio di mesi di un bellissimo bimbo", rivela (o inventa, chissà?) il segreto che per decenni ha custodito nascoto come una reliquia.
Quante donne ha avuto? "Non ho tenuto il conto, ma di sicuro più di Zanza", la risposta.
Lo sa che il compianto Maurizio Zanfanti, per tutti Zanza, ci ha raccontato di aver fatto felici 6.000 donne? "Certo, ma io sono oltre, verso le 10mila". Come fa a dirlo? Non c’era l’Istat all’epoca. "Intanto ho iniziato prima di Zanza, già sui 12-13 anni ci davo che ci davo. E poi, sono ancora in attività".
Sul serio? "Ma sì, anche se ci vado piano, gli anni pesano per tutti, anche per me. E non ho più voglia di fare le solite domande: ’di dove sei? Come ti chiami? Cosa fai nella vita?’ E’ una palla mai vista. Inoltre il fisico non è più quello dei vent’anni. Alle dieci di sera vado a letto e buonanotte ai suonatori. Ma ogni tanto mi tolgo ancora le mie soddisfazioni".
Sulle epiche gesta riguardo le conquiste femminili del ’nostro’ - tra realtà e fantasia - è stata pubblicata nel 2018 una biografia, firmata da Barbara Leardini, prima autoprodotta poi riedita da Ponte Vecchio di Cesena. Con bellissime foto d’epoca.
Zizì racconta la sua scoperta dell’Eldorado, a metà anni Sessanta: "La folgorazione fu l’arrivo delle straniere, aperte e disponibili, donne così dalle nostre parti non si erano mai viste". "Pensi – continua – che io, che lavoravano nel magazzino di pesce della mia famiglia, avevo una moto Laverda, poi una Kavasaki, e un’Alfa Spider 1.600 rossa. Le parcheggiavo sul lungomare, una da una parte, una dall’altra. Non dovevo far niente. Dopo un po’, tipo pesci nella rete, erano attorniate da turiste straniere, che quando arrivavo mi chiedevano di portarle a fare un giro. Era fatta".
Oltre al fascino delle due e delle quattro ruote, Zizì ci metteva del suo: capello lungo nero a zazzera, barba altrettanto corvina, zoccoli ai piedi, catenone al collo e braccialetti d’oro ("non sono mai andato sotto al mezzo chilogrammo"). "Il paese era mio – ricorda Zizì –, facevano la coda. Lo ammetto, a volte mi divertivo un po’ anche a farle soffrire, a farle aspettare. Con gli amici però ero magnanimo, a volte gli passavo qualche conquista".
Senta Cima, ha avuto degli allievi? "Ancora oggi molti giovani, ragazzini e ragazzine sui 14-15 anni, chiedono di farsi dei selfie con me. I ragazzi mi chiedono consigli su come conquistare, ma non hanno la nostra stoffa, la nostra fame. Noi vivevamo per le donne. Oggi pensano alla birra, agli spinelli...".