REDAZIONE RIMINI

Giuseppe Tucci, a Foggia il funerale del vigile del fuoco morto a Rimini: “Smarriti dal dolore”

Espiantati gli organi del pompiere che ha perso la vita dopo il pestaggio del buttafuori di un locale. Il padre: “Salverà altre 10 vite”

Foggia, 19 giugno 2023 - Lacrime inconsolabili ai funerali di Giuseppe Tucci, il vigile del fuoco 34enne in servizio a Rimini, morto dopo essere stato picchiato da un buttafuori della discoteca Frontemare, la notte tra sabato e domenica scorsi. 

Prima dell’addio il padre del giovane vigile ucciso, Claudio, ha postato sui social una foto struggente del suo ultimo bacio al figlio.

Alla folla presente nella chiesa Beata Vergine Maria a Foggia, il parroco don Massimo nell'omelia si rivolge così ai presenti: "Ora è il momento del dolore. È una tragedia simile a quella della croce che ci lascia smarriti. Sento il bisogno di condividere questo dolore. Lo vorrei eliminare ma non posso. Quello che posso fare è aiutarvi a superare il dolore. Permettiamo al signore di portare pace e consolazione nei vostri cuori".

Il feretro è stato portato in spalla da alcuni vigili del fuoco. In chiesa c'erano familiari, tanti amici, colleghi e i tifosi della squadra di calcio del Foggia a cui Tucci teneva molto.

Il bacio del padre al figlio vigile del fuoco e il saluto dei colleghi di Rimini
Il bacio del padre al figlio vigile del fuoco e il saluto dei colleghi di Rimini

L'espianto degli organi: "Ha salvato dieci vite"

La salma di Tucci è giunta ieri sera a Foggia dopo l'espianto degli organi, una volontà che Giuseppe aveva indicato anche sulla sua carta d'indentità.

Il padre Claudio, prima di partire per Foggia, racconta: "I medici ci hanno riferito che l’espianto degli organi è andato a buon fine e che in alcuni casi i trapianti sono già avvenuti con successo. Il cuore è andato a Bologna, non lontano da qui. Hanno detto che grazie al suo sacrificio, mio figlio potrà salvare almeno dieci vite: questa era la sua missione da vivo, e tale è rimasta anche ora che è morto".

Il ricorso della difesa del lbuttafuori

Ricordiamo che per la squadra mobile e la Procura riminese Klajdi Mjeshtri, 28enne albanese, deve rispondere di omicidio e si trova in carcere per quanto avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsa.

A Rimini intanto la difesa di Mjeshtri ha annunciato il ricorso al tribunale della Libertà contro l'ordinanza di custodia in carcere emessa dal Gip. Il giudice lo ha definito "soggetto altamente pericoloso", con un procedimento di polizia alle spalle per un fatto analogo, una persona senza capacità di autocontrollo che ha agito con "strenua crudeltà".

L'ultimo saluto a Rimini

Il padre ha ancora impresse negli occhi le immagini dell'ultimo saluto che Rimini ha voluto tributare al pompiere 34enne nella sua ultima ‘traversata’ verso casa. Un abbraccio smisurato, infinito, collettivo: le lacrime e il dolore di decine e decine di colleghi del comando provinciale dei vigili del fuoco, che si sono stretti come un corpo solo attorno a Claudio, anche lui pompiere, ai familiari di Giuseppe, alla compagna e al figlio 14enne.

Di prima mattina, il picchetto fuori dalla camera mortuaria dell’ospedale Infermi, dove il 34enne era stato ricoverato d’urgenza domenica notte a seguito della violenta colluttazione avvenuta nella strada che costeggia il Frontemare. Un andirivieni continuo di donne e uomini in divisa, gli stemmi con la fiamma e le asce incrociate che scintillano sotto il sole. "Fatti forza, noi ti siamo vicini", hanno detto i colleghi pompieri a papà Claudio, che fatica a trattenere l e lacrime. "Nella tua vita hai partecipato a tanti interventi rischiosi, ma questo è quello più grande, quello più difficile. Su di noi, ricordati, potrai sempre contare". "Giuseppe ha fatto tanto per Rimini: non ci dimenticheremo di lui", dice qualcun altro. La salma lascia l’ospedale e viene trasferita nella caserma del comando provinciale, in via Varisco. Ad attendere le spoglie di Giuseppe e i suoi parenti, ci sono i mezzi dei vigili del fuoco. Il grido delle sirene risuona n el piazzale e sale fino in cielo . E’ un canto di addio per l’amico e collega scomparso in quel modo orribile. Un copione che si ripete, poco dopo, nel distaccamnto dello scalo aeroportuale, a Miramare, dove Tucci prestava servizio da quando nel 2019 era arrivato a Rimini. "Amava questa città, gli era rimasta nel cuore", aggiunge papà Claudio. L’ultima tappa a Cattolica, prima che il carro funebre imbocchi l’autostrada: a salutare Giuseppe ci sono i colleghi del distaccamento della Regina.