Gradara
Sono passati 2.068 anni dalle Idi di marzo del 44 avanti Cristo - mica due giorni - ma non c’è pace per Giulio Cesare. Almeno a Rimini. Almeno per la sua statua. Il capogruppo consiliare FdI Gioenzo Renzi torna a chiedere che fine abbia fatto il restauro del monumento al grande condottiero, politico e scrittore, copia dell’originale conservata a Roma in Campidoglio, donato da Mussolini nel 1933 alla città di Rimini. E trasportato l’11 luglio 2023 dall’ex Caserma di via Flaminia, intitolata al dictator e console romano, a Parma da una ditta specializzata cui è stato affidato il restauro. Renzi, l’altra sera in consiglio, ne ha chiesto la ricollocazione nell’attuale piazza intitolata ai Tre Martiri di Rimini, ex piazza Giulio Cesare. Ma il Comune non ne vuole sapere: "Battaglia solo politica quella di Renzi che offenderebbe non solo la storia romana ma la storia di quella piazza e di questa città", la risposta dell’assessore alla Cultura Michele Lari. "Quella si chiama e continuerà a essere piazza Tre Martiri – sbotta Lari –, col monumero a ricordarci quella tragedia dei tre giovani uccisi, a ricordarci oggi chi siamo".
"Quella piazza – continua – non diventerà il teatro di contestazioni, imbrattamenti, tentativi di ‘risemantizzare’ la storia o di fare della ‘cancel culture’, come viene oggi definita". Insomma, niente ’Predappio sul mare’. Quella che si trova da ormai 27 anni in piazza (in una parte marginale della stessa, collocazione a suo tempo contestata) è una copia donata al Comune dall’allore presidente degli industriali di Rimini Roberto Valducci. "Credo che abbia donato a quella piazza una sorta di equilibrio e quotidianità – prosegue Lari – . La copia del 1996 è in qualche modo ‘cugina’ e coetanea delle due altre statue imperiali, Tiberio e Augusto, donate alla città dall’imprenditore Roberto Valducci" (anche le due statue imperiali, di Augusto e Tiberi, attendono collocazione). Quindi per il Comune il dono ’originale’ di Mussolini - attualmente in restauro, i tempi non saranno brevi, ha spiegato l’assessore Mattia Morolli - non spodesterà quello di Valducci. Lari ipotizza tre possibili location per la statua di Cesare donata a Rimini dal Duce del Fascismo: "Le opzioni – spiega – sono il Lapidario romano nel Museo della Città o l’area archeologica all’aperto appena restaurata e riqualificata presso l’antico Ponte Romano di San Vito. A inizio 2024 se ne è aggiunta una terza: c’è stata una richiesta affinché quella statua di Giulio Cesare, una volta ‘rigenerata’, torni in qualche modo a caratterizzare l’area ex Caserma Giulio Cesare quando diventerà la nuova cittadella della sicurezza di Rimini". Tempi non brevissimi - lungaggini del restauro a parte - in questo caso.
Ma Renzi non si arrende, e ricorda: "la statua fu donata dal Capo del governo, Benito Mussolini, alla città di Rimini e inaugurata il 10 settembre 1933, sotto la Torre dell’Orologio, in piazza Giulio Cesare, dove rimase fino al 20 giugno 1945, quando fu rimossa (’sfrattata’) e trasportata dai vigili del fuoco in un capannone di via Dario Campana e poi sepolta nel greto del fiume Marecchia. Nel 1953, fu ’riesumata’ e concessa dal sindaco Ceccaroni al Reggimento Artiglieria di Rimini e installata all’ingresso della Caserma". Nel 1996 il sindaco Chicchi deliberò di collocare in piazza Tre Martiri una copia della statua di Cesare concessa alla Caserma, realizzata grazie al Rotary e alla Cassa Rurale San Gaudenzo, quella donata da Valducci. Renzi sottolinea che "la statua (donata dal Duce, ndr) era stata originariamente installata al centro di piazza Giulio Cesare, proprio per rievocare l’eccezionale fatto storico qui avvenuto, nel 49 a.C.: nell’allora Foro Romano, Giulio Cesare, tenne il discorso ai legionari, dopo aver varcato il fiume Rubicone e pronunciò la celebre frase ’Alea iacta est - il dado è tratto’ (motto presente anche sul Gonfalone di Rimini), per poi marciare alla conquista di Roma e fondare l’impero". Renzi conclude chiedendo "se la statua storica di Giulio Cesare,dopo essere stata sepolta per 8 anni nel fango e rinchiusa nella Caserma per 70 anni, possa essere vista da cittadini e turisti, nella piazza originaria".