"Non vogliamo che a Bellaria Igea Marina venga introdotta l’imposta di soggiorno". A schierarsi contro l’introduzione del balzello turistico questa volta, dopo l’Aia ’senior’, sono i giovani dell’Associazione albergatori. "Il tema della tassa di soggiorno – attaccano le ’nuove leve’ dell’Aia – è oggi più attuale che mai. Leggendo i giornali, ci stiamo confrontando e ci stiamo ponendo una domanda importante: ha davvero senso introdurla, e per quali obiettivi?". I giovani albergatori mettono le mani avanti: "Riteniamo che non sia utile destinarla a coprire spese che non riguardano strettamente il turismo e mai vorremmo che venga utilizzato per coprire eventuali buchi di bilancio".
Il sindaco Filippo Giorgetti, nell’ipotizzare l’introduzione dell’imposta di soggiorno, durante la campagna elettorale (tema caldeggiato a primavera da tutte le forze in campo per le elezioni, con sfumature diverse) aveva parla di utilizzo dei proventi per sostenere il comparto turistico. Annunciando un "ampio confronto, da fare dopo l’estate (cioè adesso, ndr) con le categorie coinvolte".
"È arrivato il momento – proseguono i giovani dell’Aia – se non è troppo tardi, di pensare a nuovi strumenti per migliorare l’accoglienza, per valorizzare il territorio e far rifiorire Bellaria Igea Marina, in cui noi giovani albergatori crediamo fortemente". La dichiarazione d’intenti: "Vogliamo innovare e migliorare l’immagine della nostra città, affinché i turisti possano scoprirla come capace di sorprenderli in ogni stagione. Ogni anno investiamo tempo e risorse per migliorare e innovare le nostre strutture. D’altro canto necessitiamo del sostegno e dell’entusiasmo della nostra amministrazione che deve garantirci una destinazione moderna e all’avanguardia tramite una visone chiara del prossimo futuro". Sull’introduzione dell’imposta di soggiorno il civico Gabriele Bucci aveva ipotizzato di fare un referendum tra i cittadini (bocciato come non percorribile dall’attuale capogruppo Pd Ugo Baldassarri). ll segretario del Partito democratico, Nerio Zanzini, sostenendo (come altri) che la tassa di soggiorno "non porterà contrazioni nel flusso turistico, i dati delle altre località costiere vicine lo confermano", si era detto favorevole anche per "liberare" parte delle risorse nel bilancio comunale "da utilizzare come servizi per la popolazione residente". E rimodulare la pressione fiscale, Imu attualmente al massimo per le attività economiche (segnatamente gli alberghi) e addizionale Irpef per i dipendenti.
Mario Gradara