Falsificavano giocattoli e carte Pokemòn: sequestrati oltre 150mila prodotti a Rimini

Tra i loghi contraffatti, anche Nike, Apple, Disney e Gucci: l’operazione della Guardia di Finanza ha denunciato quattro attività commerciali in centro

Rimini, l'operazione della Guardia di Finanza in quattro attività commerciali del centro storico: sequestrati oltre 150mila articoli contraffatti tra giocattoli, carte da collezione e accessori da abbigliamento

Rimini, l'operazione della Guardia di Finanza in quattro attività commerciali del centro storico: sequestrati oltre 150mila articoli contraffatti tra giocattoli, carte da collezione e accessori da abbigliamento

Rimini, 6 luglio 2024 - Utilizzavano i loghi Nike, Apple, Nintendo, Disney e Pokemòn sui propri prodotti: la Guardia di Finanza di Rimini ha sequestrato oltre 21mila articoli contraffatti dopo un controllo in due aziende del centro storico.

Tra i prodotti sequestrati oltre 75mila carte da gioco dei Pokemòn risultate contraffatte
Tra i prodotti sequestrati oltre 75mila carte da gioco dei Pokemòn risultate contraffatte

I marchi venivano posti su accessori di abbigliamento, portachiavi, carte collezionabili da gioco e accessori per telefonia, confondendo gli acquirenti sull'effettiva originalità dei prodotti. Non solo: risalendo la filiera del falso, dopo ulteriori indagini, sono state individuate anche altre due attività commerciali, sempre in centro, operanti nella vendita al dettaglio ed all'ingrosso di articoli vari.

L'azione di contrasto ha portato al sequestro di ulteriori 150mila prodotti, sempre tra giocattoli, carte da gioco e accessori d'abbigliamento: qui, sono stati scoperti anche altri due loghi risultati fasulli, come Gucci e Louis Vuitton.

In totale, sono risultate oltre 75mila le carte dei Pokemòn risultate contraffatte e sottoposte a sequestro. Oltre ai più giovani, sono tantissimi gli appassionati anche tra gli adulti del cartone animato e delle carte da gioco, con quelle più rare che possono raggiungere valori che vanno da decine di migliaia fino a milioni di euro. Un mercato in espansione che può arrivare a fruttare anche somme ingenti di denaro e che, proprio per questo, ha attirato sempre di più l'attenzione dei falsari.

La provenienza dei prodotti risulterebbe estera e nello specifico cinese: le quattro attività commerciali individuate sono infatti gestite tutte da soggetti stranieri, denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria, che dovranno rispondere del reato di contraffazione marchi e ricettazione. Il procedimento penale, però, è ancora nelle fasi preliminari e la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata attraverso la condanna.