REDAZIONE RIMINI

Smarrito da oltre quattro anni, il gatto Leon trova la via di casa

L’altra sera si è presentato nell’abitazione di Villa Verucchio. Lo stupore dei suoi padroni: “Pensavamo fosse un sogno”

Lilli Corona ha potuto riabbracciare il gatto Leon, scomparso 4 anni e tornato ieri sera nella sua casa a Villa Verucchio. Una bella storia a lieto fine

Lilli Corona ha potuto riabbracciare il gatto Leon, scomparso 4 anni e tornato nella sua casa a Villa Verucchio. Una bella storia a lieto fine

Rimini, 30 ottobre 2024 – Ogni famiglia che ha perso un animale sa cosa significhi convivere con quel silenzio che resta nella casa e nel cuore. Gli occhi continuano a cercarlo, gli spazi dove era solito fermarsi diventano luoghi di dolore, e ogni angolo sembra richiamare la sua presenza. Così è stato anche per Lilli Corona e Giancarlo Dellapasqua, i proprietari di Leon, un gatto rosso che, quattro anni fa, è scomparso lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile. Ma l’altra sera, inaspettatamente, Leon è tornato a casa, a Villa Verucchio, stravolgendo ogni convinzione e risvegliando la speranza in un lieto fine quasi impossibile.

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Leon, con il suo manto rosso e il suo sguardo penetrante, è stato per anni il cuore della casa di Lilli e Giancarlo. Dieci anni fa, il gattino è arrivato per caso, un dono inaspettato. “Eravamo andati a prendere dei fiori in un vivaio”, racconta Lilli con un sorriso, “e ce lo regalarono. Una gatta aveva appena partorito, e tra i piccoli c’era anche lui, il più vivace, il più curioso”.

Da allora, Leon è diventato una presenza quotidiana, tanto che ogni mattina, al risveglio, Lilli e Giancarlo sapevano di trovarlo a scorrazzare per la casa.

Poi, quattro anni fa, l’incubo che ogni proprietario teme: una mattina Leon non è tornato a casa. “L’abbiamo cercato ovunque”, racconta Giancarlo. “Ogni volta che sentivamo un rumore fuori dalla porta speravamo fosse lui. Ma con il passare dei giorni, e poi dei mesi, la speranza si è affievolita”.

Il pensiero peggiore si è insinuato nei cuori di entrambi: che Leon potesse essere finito sotto un’auto, o peggio ancora, vittima di qualche malintenzionato. Il dolore è diventato parte della loro routine, e in qualche modo, con il tempo, hanno dovuto accettare l’idea che il loro piccolo compagno fosse andato via per sempre.

Le giornate si sono riempite di altri impegni, ma quel vuoto, invisibile agli altri, era sempre presente. “Per me era un figlio”, dice Lilli con la voce rotta dall’emozione. “Non smettevo di pensarci, ma ormai avevo accettato la sua scomparsa. Era sparito nel nulla, come un soffio”. Ogni mattina, però, quando scostava le tende e guardava fuori, non poteva fare a meno di immaginare di rivedere il suo micio rosso sbucare da dietro qualche angolo.

E poi, come nelle storie che sembrano scritte per far commuovere, l’altra sera è successo. Lilli e Giancarlo l’hanno visto fuori dalla porta. “All’inizio non ci ho creduto. Dopo tutti questi anni pensavo che fosse solo la mia immaginazione”, racconta Lilli. Era proprio lui: Leon, il loro adorato gatto, un po’ più magro, con qualche segno del tempo e un collarino rotto che gli pendeva dal collo come una sorta di trofeo delle sue avventure.

La scena è stata carica di emozione. Leon, con i suoi occhi intensi, sembrava dire: “Mi volete ancora?”. Non c’è stato bisogno di parole per rispondere a quella domanda. “Non ci potevamo credere. Era lì, davanti a noi. Pensavamo fosse un sogno”, continua Giancarlo.

Leon si è subito lasciato accarezzare, riconoscendo l’amore di una casa che non aveva mai dimenticato, nemmeno durante gli anni di assenza. Dove sia stato in tutto questo tempo, cosa abbia visto o vissuto, rimarrà probabilmente un mistero. Forse era finito a vivere presso qualche vicino, forse si era abituato alla vita selvatica, oppure era rimasto intrappolato da qualche parte per poi trovare infine una via d’uscita.

L’importante, per Lilli e Giancarlo, è che sia tornato. “Non importa dove sia stato. Adesso è di nuovo qui, e questa è l’unica cosa che conta”, dicono, mentre Leon si è già sistemato sul divano, come se fosse passato solo un giorno dalla sua scomparsa. “È incredibile come, anche dopo tutto questo tempo, Leon si sia ricordato di noi, del nostro affetto, della sua casa”.

In fondo, forse il legame che unisce un animale al suo proprietario va oltre la presenza fisica, oltre la distanza, oltre il tempo stesso.