Rimini, 29 agosto 2024 – L’angelo rubato. La statuetta era sulla tomba di un bimbo venuto a mancare a soli quattro anni. La lapide si trova nel cimitero di Saludecio. Un simbolo di innocenza, un dono che la famiglia Grana aveva ricevuto senza conoscere il benefattore. Ma qualcuno ha pensato bene di rubare quell’angelo. E purtroppo non è la prima volta che accade. "Cinque. Cinque angioletti rubati in tutti questi anni. Ma questa o queste persone quando guardano quella statuetta messa su un mobiletto a casa, come fanno? Come fanno a non pensare che l’hanno rubata a un bambino?". Una rabbia che ha portato il padre, Stefano, a usare parole meno diplomatiche sui social rivolte a chi ha rubato l’angelo del figlio. Anche al precedente furto era seguito lo sfogo sui social.
"Allora per un po’ di tempo non era accaduto nulla. Non so se chi ha commesso il gesto lo abbia visto". La tomba del piccolo Gabriele non è peraltro accessibile a tutti. "È posta in alto. Io stesso fatico a raggiungerla se non ho una scala da utilizzare. Proprio per questo non penso si tratti di un bambino che passava da quelle parti e ne è rimasto incuriosito. Non ci sarebbe mai riuscito da solo". A maggior ragione l’idea che posa essere stata una persona adulta aumenta la rabbia. "Mia moglie voleva scrivere un biglietto da mettere sulla lapide in modo che chi ha compiuto quel gesto capisse cosa ha fatto". Il ladro non ha solo rubato un angelo sulla tomba di un bambino deceduto a quattro anni, ma ha anche tolto ai genitori e al piccolo un dono.
"Da anni ormai ci ritroviamo di tanto in tanto un angioletto della Thun sulla tomba – ricorda il padre –. L’ultimo stringeva un orsacchiotto. Non sappiamo chi sia a portarli. Potrebbe essere un conoscente, ma ad oggi non abbiamo ancora capito chi sia a portare a nostro figlio un angelo". Per un donatore senza nome c’è purtroppo sempre un ladro altrettanto ignoto che prende il dono e se lo porta a casa. In questi ultimi diciassette anni è accaduto cinque volte con altrettanti angioletti.
"Purtroppo i furti non si sono limitati alle statuine. In passato avevo messo una piccola ruspa sulla tomba. L’hanno portata via". Un giocattolo, di quelli con cui Gabriele giocava. Un piccolo oggetto con una grande importanza, cosa che rende ancor più grave l’averlo rubato. "Tante volte abbiamo visto che gli oggetti sulla tomba venivano rubati, oppure qualcuno provava a portarli via anche quando erano legati alla lapide proprio per evitare che fossero rubati".
Al dolore si è aggiunta la rabbia per difendere la tomba dai ladri. "Proprio non riesco a capire. Chi ha rubato l’angoletto dalla tomba di un bambino, una volta arrivato a casa lo metterà in vista. Ma quando si ritroverà a guardarlo cosa può provare? Come fa a guardarlo?".