di Andrea G. Cammarata
Oggi le marinerie dell’Emilia-Romagna aderiranno alle proteste contro le politiche Ue sulla pesca a strascico. Gli operatori mirano a esprimere un forte disagio per i divieti di pesca e le restrizioni che la Commissione europea intende attuare attraverso un piano d’azione per proteggere gli ecosistemi marini. Sei i presidi nei porti della Regione, partendo da Goro, Porto Garibaldi fino a Cesenatico, Bellaria-Igea Marina, Rimini e Cattolica.
Giancarlo Cevoli, presidente della Cooperativa Pescatori di Rimini, come si svolgerà la protesta?
"Domani le barche suoneranno le trombe per dieci minuti per protestare contro le decisioni dell’Unione sulla pesca a strascico. Sarà una manifestazione molto civile che oltretutto coinvolgerà contemporaneamente altri pescatori in tutta Europa".
Cosa lamentano gli operatori?
"Con tutte queste norme è sempre peggio: stanno uccidendo la pesca. Non si rendono conto di cosa c’è in ballo, senza parlare dei posti di lavoro e dell’immagine del pesce fresco".
Ci rimane soltanto il pesce sintetico?
"Ho letto questa mattina del pesce sintetico, siamo alla follia. Però se andiamo nei ristoranti, le persone vanno a mangiare il pesce fresco, la griglia, la sogliola e la canocchia".
Perché l’Ue va contro la pesca a strascico?
"C’è un accanimento da parte di alcuni pseudo ambientalisti che fanno ‘terrorismo’ in materia. Non sanno di cosa parlano, se guardassero i dati dei mercati si renderebbero conto sbagliano".
Vi sentite un po’ presi di mira?
"È facile sparare contro una categoria che sta lavorando e sta offrendo un prodotto di ottima qualità alle nostre famiglie, agli alberghi e ai ristoranti. A Bruxelles queste cose non interessano, né interessa loro delle persone che lavorano".
Nella pesca a strascico ci sono anche i sapori della cucina romagnola.
"Certo, quando parliamo di pesca a strascico, parliamo anche degli alimenti primari delle nostre cucine e della nostra tradizione. Loro decidono in merito senza aver visto una vera statistica del pesce che è venuto a meno".
Cosa direbbe agli ambientalisti?
"Io li ho invitati mille volte a vedere i nostri dati del mercato, dati che avrebbero dovuto considerare. Ma loro preferiscono sparare a zero".
Chi saranno i più colpiti del settore se le politiche Ue avranno un esito?
"Le decisioni dell’Unione Europea sulla pesca a strascico colpirebbero i piccoli pescatori e di conseguenza tutta la filiera".
Cosa farete dopo le proteste?
"La pesca a strascico è il nostro mestiere e continueremo a farlo, altrimenti i mercati ittici chiuderebbero tutti. A Rimini abbiamo almeno una trentina di persone nel mercato ittico che gestiamo, se passano i regolamenti europei chiudiamo e restiamo tutti a casa".