MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Francesco Moser sul Tour de France: “La Cesenatico-Bologna darà spettacolo”

Intervista al campione di ciclismo che da anni accompagna gruppi di cicloturisti in Romagna: “Il fatto che la Grande Boucle passi da qui ha fatto da traino”

Rimini, 27 giugno 2024 – Quando correva, nel gruppo era soprannominato lo ‘sceriffo’. Adesso a Francesco Moser, quando pedala, piace di più fare il ‘vigile’, per aiutare gli altri ciclisti. Specie quando si trova, come in questi giorni, ad accompagnare appassionati delle due ruote venute per pedalare e per assistere al Tour de France.

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Francesco Moser, campione di ciclismo che da anni accompagna in Romagna i cicloturisti
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Abbiamo incontrato il grande campione (vincitore di un Giro d’Italia, di un Mondiale, di tante classiche, indimenticabile il suo record dell’ora nel 1984), che in questi giorni è in Romagna per pedalare con alcuni gruppi di cicloturisti dell’hotel Dory di Riccione e partecipare ad alcuni eventi della vigilia del Tour.

Domani (venerdì 28 giugno) sarà alla serata di gala a San Leo con Justine Mattera e Italo Cucci.

È la prima volta che il Tour de France parte dall’Italia, con tre tappe tutte da vivere. Cosa si aspetta?

"La prima tappa di sabato, da Firenze a Rimini, sarà molto bella. Ma l’ultimo gran premio della montagna è a San Marino, a 25 km dal traguardo a Rimini. Difficile ci sia una fuga. Mi aspetto molta più bagarre alla seconda tappa, la Cesenatico-Bologna, con il doppio circuito finale del San Luca. Quella sarà una tappa che darà spettacolo".

Tanti appassionati da tutto il mondo sono arrivati in Emilia Romagna e in Toscana per vedere il Tour: quanto aiuterà la Grande Boucle a far crescere il cicloturismo?

"Oggi sono un gruppo dove ci sono americani, canadesi, oltre a tanti europei… Vengono qui prima di tutto perché stanno bene, perché hanno trovato un’ospitalità in Romagna che non ha pari e sanno che possono fare una bella vacanza, durante la quale pedalare e divertirsi. Chiaro: il fatto che il Tour passi da qui ha fatto da traino quest’anno. Stiamo parlando non solo della più famosa corsa ciclistica, ma di uno dei più grandi eventi sportivi del mondo".

Lei da anni viene in Romagna ad accompagnare i cicloturisti.

"Credo di essere stato un pioniere. Il primo gruppo che ho accompagnato era di cicloturisti tedeschi, fine anni ’80. Facevano base a Gabicce. Li aveva portati qui un imprenditore che esportava le nostre biciclette a marchio Moser in Germania. Da allora sono tornato tante volte. Mi diverte. Sto bene. La gente si diverte".

Inevitabile chiederlo: chi è per lei il favorito per la maglia gialla nelle tappe in Italia e per la vittoria finale del Tour?

"Pogacar parte da favorito, perché non si sa come sta Vingegaard. Tutto dipende dalle condizioni di Vingegaard. Loro due sono superiori a tutti gli altri".