LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Il bacio dell’amore: la foto del padre per ricordare il figlio ucciso

Rimini: un post su Facebook di Claudio Tucci e della moglie al capezzale del vigile del fuoco Giuseppe ricoverato in Rianimazione. Autorizzato il trapianto degli organi: "Eri vigile del fuoco e salvavi delle vite, così continuerai a farlo"

La foto pubblicata su Facebook da Claudio Tucci, padre della vittima

La foto pubblicata su Facebook da Claudio Tucci, padre della vittima

Rimini, 19 giugno 2023 – Il bacio della disperazione. Il dolore di un padre e di una madre che hanno perso un figlio di 34 anni, colpito a morte da un buttafuori all’esterno del ristorante discoteca Frontemare di Rimini.

Claudio Tucci e la moglie sono al capezzale di Giuseppe, il vigile del fuoco di origine foggiana, dal 2019 in servizio nella città della Riviera, vittima della colluttazione avvenuta una settimana fa, a Miramare.

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Papà Claudio, anche lui pompiere, bacia la fronte di quel figlio che aveva scelto di seguire le orme paterne, indossando la divisa e l’elmetto del personale del 115. Una foto postata su Facebook, scattata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Infermi, dove Tucci era stato ricoverato nella notte di domenica dopo l’aggressione e dove sarebbe spirato dopo un giorno e mezzo di agonia a causa dell’emorragia cerebrale.

Claudio ripercorre quegli attimi terribili. "Ciao, Peppe. Stamattina alle 7.18 è una settimana che è squillato il cellulare di papà. Con tanta professionalità e delicatezza, una dottoressa ci invitava a recarci a Rimini. Il resto ormai è cronaca".

"Niente e nessuno ci potrà mai consolare – aggiunge Claudio –. L’unica spiegazione che ci vogliamo dare è che tu hai incontrato un diavolo nella notte di sabato. Tanti angeli ti aspettavano per essere salvati e adesso continueranno il percorso terreno grazie a te".

La famiglia di Tucci ha autorizzato l’espianto degli organi e in alcuni casi le operazioni di trapianto sono già state eseguite. "Giuseppe aveva scelto di fare il vigile del fuoco: voleva salvare delle vite e ora che non c’è più continuerà a farlo".

Sabato mattina Rimini ha salutato per l’ultima volta Tucci nel suo viaggio verso Foggia, sua città natale, dove oggi pomeriggio si svolgeranno i funerali.

Un abbraccio commosso, con i vigili del fuoco del comando provinciale che si sono stretti attorno ai familiari del 34enne: il padre, la madre, la sorella, la compagna e il figlio 14enne.

Al momento la dinamica della colluttazione costata la vita a Tucci è ancora al vaglio degli inquirenti. Le indagini sono coordinate dal pm Davide Ercolani e affidate alla squadra mobile di Rimini, diretta dal vice questore aggiunto Dario Virgili. Nel frattempo la questura ha notificato al Frontemare un provvedimento di chiusura della durata di dieci giorni per questioni legate a ordine pubblico e sicurezza.

Klajdi Mjeshtri, il 28enne di origine albanese residente a Fano che quella sera lavorava come buttafuori non in regola nel locale, ritenuto l’autore dell’aggressione ai danni di Tucci, è in carcere, accusato di omicidio volontario.

L’autopsia ha certificato che il vigile del fuoco ha ricevuto cinque colpi al capo. Non è ancora chiaro però se il trauma cranico sia una conseguenza diretta di un pugno ricevuto oppure della caduta a terra.

Mjeshtri ha spiegato di aver avuto con Tucci un primo diverbio all’interno del locale: "importunava la mia ragazza" ha raccontato durante l’interrogatorio. Mezz’ora più tardi, all’esterno del Frontemare, i due si sono nuovamente affrontati e la situazione è degenerata. "Il mio assistito – dice l’avvocato Giulio Maione, difensore di Mjeshtri – non ha colpito per uccidere".