Rimini, 2 settembre 2024 – Notte di follia al pronto soccorso di Rimini: va all’ospedale con una ferita alla mano ma dà in escandescenza e inizia ad aggredire i sanitari imbrattando di sangue i muri dell’ospedale, lo stesso vetro dell’accettazione e i computer del triage.
L’allarme è scattato immediatamente ma c’è voluto tempo e pazienza per riportare la situazione alla normalità. Sl posto sono arrivati anche i poliziotti che hanno arrestato l’uomo per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per i reati di interruzione di pubblico servizio e danneggiamento aggravato.
E’ successo nelle prime ore di questa mattina. L’allerta è scattata alle 2 quando gli uomini della Sala operativa della Questura di Rimini hanno ricevuto la telefonata dei sanitari. “Correte, qui sta succedendo il finimondo”. E alla richiesta è stata mandata immediatamente una volante al pronto soccorso.
Arrivati sul posto anche i poliziotti sono stati aggrediti dall’uomo: non riuscendo a calmarsi nonostante la presenza degli agenti, ha infatti iniziato a tirare contro di loro vari oggetti, tra cui bidoni della spazzatura e bottiglie in vetro.
Considerata l’aggressività del soggetto, da parte di uno degli agenti si rendeva necessario l’utilizzo del ‘taser’, la pistola ad impulsi elettrici.
L’Ausl Romagna: “Via alla denuncia e supporto psicologico agli operatori coinvolti”
Nelle strutture dell'Ausl Romagna sono state avviate "tutte le azioni per una maggiore protezione dei professionisti, ma non bastano ad arginare un fenomeno inaccettabile". Lo dice la stessa azienda sanitaria dopo l'episodio della scorsa notte al pronto soccorso di Rimini. "Per casi del genere da tempo l'Ausl della Romagna ha messo in campo risorse e azioni", spiega Tiziana Perin, direttrice Pronto soccorso e Medicina d'urgenza di Rimini, come una procedura per prevenire gli atti di violenza a danni di operatori.
Da un anno, poi, in triage c'è una linea diretta con le forze dell'ordine. Stamattina, intanto, è partita una denuncia per i danni ed è stato chiesto l'intervento psicologico sugli operatori coinvolti. Finora, dunque, prosegue Perin, "sono state messe in campo moltissime azioni e risorse", ma "a questo punto mi chiedo cos'altro possiamo fare per educare la popolazione al fatto che aggredire l'operatore e danneggiare gli strumenti di lavoro peggiora solo le cose".
Francesca Raggi, direttrice del presidio ospedaliero di Rimini-Santarcangelo-Novafeltria parla del "drammatico primato" del Dipartimento di Emergenza di Rimini per aggressioni e violenza contro gli operatori. "Da tempo stiamo monitorando il fenomeno e ponendo in essere azioni correttive per la maggiore protezione dei professionisti".
D'accordo con la Prefettura, si sono intensificati i controlli delle forze dell'ordine in pronto soccorso, la Questura "ha garantito un incremento della fascia oraria dei turni del punto di Polizia ospedaliero" al pronto soccorso e anche il servizio di vigilanza ospedaliero è allertato. "Purtroppo questi interventi non sono sufficienti ad arginare un fenomeno inaccettabile".
Francesca Gnudi: “Ecco le contromisure per proteggere medici e infermieri”
Francesca Gnudi, direttrice Uoc Servizio Prevenzione e Protezione, parla di 70-80 episodi nel 2023 che rappresentano il 40% delle segnalazioni da violenza aziendali. Solo dal pronto soccorso di Rimini sono arrivate 78 segnalazioni: "Fortunatamente gli episodi che implicano danno fisico a carico dei sanitari sono estremamente rari, a riprova della bontà dei sistemi di sicurezza approntati". Il pronto soccorso di Rimini, aggiunge, è stato studiato per rispondere a possibili episodi e tra i sistemi "il più efficace è la separazione fisica del triage dalla sala d'attesa". Tra le misure, poi, il punto di polizia con orario diurno, la presenza di due guardie giurate h24 a tutela dei beni aziendali, le 26 telecamere che conservano le immagini per 72 ore