
Il 36enne imputato è stato condannato dal giudice del Tribunale di Rimini
Tutto era accaduto in un lampo. Con tempi e modalità di una vera e propria esecuzione. Fulminea, brutale, ingiustificata. Un’aggressione avvenuta intorno a mezzogiorno di un afoso 17 giugno del 2022, quando sul lungomare di Bellaria Igea Marina, all’altezza del bagno 59, un cittadino marocchino di 37 anni era stato picchiato a sangue da parte di un 36enne napoletano che, al momento della presunta aggressione, stava facendo delle consegne per le attività della zona e per il quale nei giorni scorsi è infine arrivata una condanna per lesioni.
Secondo le ricostruzioni compiute in fase di indagine dai carabinieri e ribadite quindi dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Rimini, quella mattina il 37enne straniero stava infatti percorrendo il lungomare di Bellaria Igea Marina in sella alla propria bicicletta quando per motivi sconosciuti – e rimasti tali anche dopo il processo non essendo l’imputato mai comparso davanti al giudice – l’uomo era stato affiancato da un furgone. A bordo si trovava il 36enne imputato, il quale aveva preso a urlare al marocchino, inveendogli contro prima di tagliargli la strada e costringerlo a fermarsi. Era stato solo allora che il fattorino, sceso dal furgone, si era quindi scagliato contro il 37enne malmenandolo e colpendolo con calci prima di prendersela anche con la bicicletta del malcapitato. Il tutto prima di girare i tacchi e andarsene via a bordo del proprio furgone. In quell’occasione la vittima, soccorsa da turisti e bagnanti che avevano assistito alle fasi dell’aggressione dalla spiaggia, era poi stata portato in pronto soccorso a Rimini, dove gli era stato diagnosticato un trauma facciale con frattura della parete mediale dell’orbita destra, oltre all’ecchimosi ed edema retinico dell’occhio ceh gli aveva comportato un deficit visivo e 5 punti di sutura al sopracciglio.
Subito dopo l’accaduto, il 37enne marocchino, assistito dall’avvocato Alessandro Frisoni, aveva reso noto l’accaduto alle forze dell’ordine, che avevano quindi individuato l’aggressore nel corriere napoletano di 36 anni. Fondamentale per questo è stata la testimonianza di un giovane turista milanese: un 16enne in vacanza a Bellaria con la famiglia che aveva assistito a tutte le fasi della scena e potuto anche riconoscere il presunto autore. L’uomo 36enne è stato quindi rinviato a giudizio per l’accusa di lesioni personali e al termine del procedimento nei giorni scorsi l’uomo è stato condannato al risarcimento del danno alla persona offesa, al pagamento delle spese legali, per un complessivo di seimila euro, più una multa da 1.800 euro, evitando invece la pena detentiva. A seguito dell’accaduto, la vittima era stata costretta ad assentarsi da lavoro per cinque mesi per le ferite riportate e ora, l’uomo insieme allo studio legale Frisoni sta valutando se procedere anche in sede civile per ottenere un pieno risarcimento al danno subito a causa dell’aggressione.
Francesco Zuppiroli