FRANCESCO ZUPPIROLI
Cronaca

Focolaio di legionella in ospedale a Rimini: bonificato impianto di distribuzione dell’acqua

Quattro pazienti contagiati. Dopo aver accertato il primo caso il 28 agosto, la direzione dell’ospedale ha applicato i filtri antibatterici e avviato la sanificazione completa: "Non ci aspettiamo altri infetti"

L’ospedale Infermi di Rimini dal lato del Pronto soccorso (foto d’archivio)

L’ospedale Infermi di Rimini dal lato del Pronto soccorso (foto d’archivio)

Rimini, 17 settembre 2024 – Un ospite indesiderato, un batterio subdolo e invisibile che, nei giorni scorsi, ha dato del filo da torcere a un’area dell’ospedale ‘Infermi’ di Rimini, nelle cui tubature e più precisamente nell’acqua corrente si è annidato per poi diffondersi in almeno quattro ospiti. Quattro sono infatti i pazienti che dal 28 agosto al 10 settembre (rispettivamente le date del primo e ultimo caso accertato) hanno contratto la legionella dall’acqua di alcune stanze di degenza di un paio di reparti presenti nel monoblocco del nosocomio.

Il batterio, che non è trasmissibile tra esseri umani, è infatti comparso per la prima volta in una persona che si trovava ricoverata con sintomi che sin da subito hanno fatto insospettire i sanitari si potesse trattare proprio di legionella. Il batterio, che provoca quadri clinici più gravi nelle persone di età avanzata e/o con patologie polmonari pregresse, in poco tempo è stato dunque riconosciuto facendo scattare l’allarme rosso in tutto il nosocomio su due livelli d’indagine. La direzione ha "immediatamente, dopo il riscontro diagnostico, avviato un massiccio controllo della rete di distribuzione dell’acqua, applicando i filtri assoluti per Legionella a tutti i terminali della struttura, oltre a quelli già presenti per legge nei reparti di terapia intensiva, nelle aree onco-ematologiche, nelle sale parto e ai distributori di acqua potabile già appositamente tutelati contro batteri come questo", spiega la stessa direttrice generale dell’Infermi, Francesca Raggi.

Parallelamente all’indagine sulla rete di distribuzione, "abbiamo anche avviato uno screening e monitoraggio dei pazienti per tenere sotto controllo l’insorgere di eventuali altri sintomi in altri pazienti". Nel periodo di incubazione media di dieci giorni per la legionella, effettivamente da dopo il 28 agosto "abbiamo accertato in tutto quattro casi di legionella – confermano all’unisono la dottoressa Raggi e il direttore dell’Uo di malattie infettive Carlo Biagetti –. Si tratta in ogni caso di persone in età avanzata con patologie pregresse, che erano ricoverati nella stessa area del ’paziente zero’. Per tutti i casi positivi sono state avviate tempestivamente le cure del caso e l’allarme è in via di risoluzione con i pazienti che stanno per essere dimessi senza ulteriori complicazioni".

Per quel che riguarda invece la bonifica e sanificazione della rete di distribuzione, "le operazioni sono cominciate il 6 settembre, dopo aver completato le necessarie analisi propedeutiche approfondite e a seguito del riscontro che purtroppo il batterio circolava nelle nostre tubature, le quali già ordinariamente sono adeguatamente controllate – specifica la Raggi –, pur non essendo immuni a un normale rischio che questo batterio subdolo proliferi". Dopo una riunione tecnica ad hoc su indicazione dell’Igiene e Sanità Pubblica, diretta dalla dottoressa Elizabeth Bakken, l’ufficio tecnico ha "avviato un protocollo aggressivo e ad elevata intensità di trattamento – entra nel merito la Bakken –. Si tratta di un lavoro di pulizia e disincrostazione e utilizzo di due tipi di prodotti chimici differenti per disinfettare il circuito. Questo intervento è stato successivo al posizionamento dei filtri antilegionella ed è stato esteso a tutti i reparti che per caratteristiche potevano aver avuto nelle proprie tubature tracce di legionella". La direzione dell’Infermi dopo un paio di settimane di allerta assicura che: "Siamo quasi fuori dal periodo di incubazione massima e la situazione sta tornando alla normalità".