Fine della prova generale. Ora, l’attenzione è rivolta all’ultimo atto. Alla camminata vera e propria: l’esperimento che fa da Atlante giudiziario a un’indagine lunga 14 mesi e con il solo obiettivo di rispondere alla domanda: chi ha ucciso Pierina Paganelli? La risposta, potrebbe partire proprio dal determinare in incidente probatorio se la persona ripresa nel video della cam3 della farmacia San Martino alle 22.17 del 3 ottobre 2023 sia o meno l’unico indagato Louis Dassilva. Ci sono voluti due giorni per preparare il terreno a questa operazione e ora, i periti delle parti hanno cerchiato in rosso sul calendario una data ben precisa: 8 gennaio o 9 gennaio, a seconda delle migliori condizioni meteo. Sono questi i giorni in cui si svolgerà il momento clou della fase-2 dell’incidente probatorio sul filmato, che rappresenta ancora la prova più forte in mano alla procura nei confronti di Dassilva.
Tra martedì e ieri, i periti delle parti e gli agenti della squadra mobile sono stati impegnati in via del Ciclamino, di fronte alla farmacia e dentro l’esercizio, per compiere tutta una serie di attività peritali volte a determinare se saranno o meno ricreabili le condizioni della sera del delitto e se, come sembra, la telecamera possa o meno distinguere i colori al punto da dire se un soggetto in transito sia di colore, oppure no. E proprio capire se sia possibile ricreare una ’scena’ il più prossima possibile al 3 ottobre è la condizione sine qua non l’indagato Louis Dassilva non sfilerà sotto la telecamera, lasciando il posto a un figurante. Al momento, questo rischio sembra scongiurato e al termine della due giorni di misurazioni e accertamenti è lo stesso Riario Fabbri, avvocato del 34enne accusato di omicidio a garantire: "Noi vogliamo sfilare. Quelli di questi giorni sono tutti atti preparatori per quello che verrà compiuto a inizio gennaio. Oggi (ieri, ndr) sono state fatte attività facendo ricorso anche a figuranti con diverse magliette indosso e occhiali simili a quelli che s’ipotizza indossasse la persona ripresa. Si tratta di valutazioni preliminari e ora attendiamo i risultati finali per poi decidere definitivamente se far partecipare o meno il nostro assistito".
Nel corso delle misurazioni sono stati anche ipotizzati i percorsi di ignoto1, replicati per un’altezza di 1,75 metri (quella del vicino Emanuele Neri ritenuto dalla difesa di Dassilva come l’uomo nel video) e per un’altezza di 1,85 metri (quella dell’indagato). Inoltre, il criminalista Davide Barzan, consulente di parte di Manuela Bianchi, nuora della vittima, ha richiesto anche di prevedere l’utilizzo di diversi copricapi da fare indossare unitamente a magliette e occhiali il giorno dell’esperimento giudiziario.