Rimini, 12 maggio 2023 – Presunte molestie sessuali ai danni di una donna di 47 anni che sarebbero state commesse da un appuntato della Guardia di Finanza durante il turno di guardia in caserma.
È questa la vicenda su cui stanno indagando gli agenti della squadra mobile di Rimini, coordinati dai sostituti procuratori Davide Ercolani e Annadomenica Gallucci.
Nel registro degli indagati è stato iscritto il nome di un militare delle Fiamme Gialle riminesi di 53 anni, originario del Pesarese, nei cui confronti è stato ipotizzato il reato di violenza sessuale.
Nei confronti dell’uomo, che è difeso dall’avvocato Piero Venturi, il gip Manuel Bianchi ha disposto l’obbigo di dimora e il divieto di avvicinamento alla persona offesa.
Il finanziere, sentito dal giudice nel corso dell’interrogatorio di garanzia, avrebbe affermato di aver agito in buona fede, convinto che la donna fosse interessata a lui e desiderosa di accettare le sue avance.
Opposta la versione della 47enne, che agli agenti della polizia di Stato ha riferito di essere stata costretta a subire le molestie contro la sua volontà. Tutto inizia in ottobre, quando la donna comincia a lavorare in un bar.
Lì, un giorno, incontra il militare: un uomo che già conosceva, ma che non vedeva da tempo, e che adesso è fidanzato con una sua amica. I due si scambiano i numeri di cellulare e da quel momento iniziano a messaggiarsi con una certa frequenza.
La donna per un po’ sembra stare al gioco, convinta che l’amicizia con il militare possa tornarle utile per avere informazioni su una serie di furti che da un po’ di tempo stanno interessando la zona in cui lavora.
Man mano che passa il tempo, però, il corteggiamento dell’uomo diventa sempre più spinto, nonostante lei cerchi di convincerlo che la loro altro non sia che una semplice amicizia.
Nella notte a cavallo tra l’8 e il 9 dicembre lui la invita a passare in caserma per un caffè. Lei accetta, convinta che lui voglia parlare dei furti, e si presenta portando da bere. In ufficio c’è solo il 53enne, che quella sera è in servizio di piantone. Qui le versioni dei fatti divergono.
La donna afferma che a quel punto lui le avrebbe tenuto fermo il viso e poi l’avrebbe spinta contro il muro, costringendola a baciarlo, per poi palpeggiarle il seno e toccarla nelle parti intime.
Con la scusa di una chiamata in arrivo sul cellulare, sarebbe quindi riuscita ad allontanarsi dal finanziere, venendo soccorsa da due conoscenti, che hanno successivamente confermato le circostanze descritte dalla presunta vittima.
"Il giudice si è riservato sulla nostra richiesta di revoca dell’obbligo di dimora - ha detto l’avvocato Venturi - Sicuramente per il mio assistito la misura cautelare è stata inaspettata dopo tanti mesi dal fatto. Il racconto reso degli avvenimenti della sera in questione fanno pensare ad un’intesa tra persone adulte preceduta nei giorni antecedenti anche da diversi messaggi piuttosto espliciti”.
Al militare è stato contestato anche il reato militare della violata consegna.