Emergono nuovi particolari sulla vicenda del 59enne riminese arrestato dai carabinieri, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Rimini, Raffaella Ceccarelli. L’uomo è accusato di maltrattamenti nei confronti di entrambe le figlie e per aver costretto la più grande, oggi 28enne, ad avere con lui dei rapporti sessuali completi. Nel passato dell’indagato, difeso dall’avvocato Paolo Gasperoni, c’è però un altro episodio dai contorni inquietanti, che rischia di aggravare la sua posizione. Nel 2009 aveva patteggiato due anni di reclusione (pena sospesa) per aver palpeggiato entrambe le figlie, all’epoca dei fatti minorenni, mentre si trovavano a letto nella loro stanza. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo sarebbe entrato nella camera delle piccole approfittando del fatto che dormivano, toccandole. In seguito avrebbe chiesto alle bambine di non rivelare quanto accaduto. Nel 2009 gli furono riconosciute le attenuanti generiche per via del fatto che era incensurato e potè beneficiare della sospensione condizionale della pena. Ora il 59enne si trova in carcere, dove oggi si terrà l’interrogatorio di garanzia alla presenza del gip. La nuova indagine, condotta dai militari dell’Arma, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani, è scattata a seguito di una denuncia presentata tramite i servizi sociali a cui è affidata la sorella minore della vittima, a propria volta bersaglio di maltrattamenti da parte dell’indagato. Ed è proprio all’assistente sociale che la figlia maggiore del 59enne, vittima dei presunti stupri incestuosi, minaccia di rivolgersi quando il genitore lo avvicinava sul divano di casa. Lì dove secondo le ricostruzioni dei carabinieri il 59enne si presentava quando la madre - che lo aveva riaccolto in casa nel 2022 - dormiva.
CronacaFiglia violentata, padre arrestato. Abusi accertati anche 15 anni fa