La luce di piazza del Popolo che illumina i tavolini del Canova, seduti ci sono Federico Fellini e Italo Calvino per discutere di un film che sulla pellicola non ci andò mai. Il titolo provvisorio oscillava oniricamente suggerendo amore per il Belpaese e una previsibile osservazione d’insieme, ovvero Visioni d’Italia. Calvino, del quale si celebra in ottobre il centenario della nascita, seguiva il maestro riminese da oltre 20 anni e, appunto, voleva incontrarlo a Roma. Il grande intellettuale del Novecento si anticipò a Fellini inviandogli una lettera in cui lo lodava per il grande capolavoro di 8½. Correva l’anno 1963...
CronacaFellini, Calvino e le Visioni d’Italia rimaste nel cassetto