Hotel in trincea. Dopo anni di dubbi e di polemiche, a rimanere in trincea sono gli albergatori. Quelli di Riccione, attraverso Federalberghi, sono i più combattivi. Di recente hanno incontrato il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, rimarcando la propria contrarietà con l’obiettivo di lasciare un piccolo spiraglio per la revisione della previsione di un impianto eolico in mare.
Non si sono fermati a questo. Federalberghi ha lanciato una campagna di comunicazione social contro l’eolico offshore davanti alla costa con un fumetto che vede un giovane che prende la tintarella, ma si ritrova l’ombra bianca della pala sul petto. La contestazione è sempre la stessa, da anni a questa parte: la distesa di pale eoliche in mare, alte oltre 200 metri, sarà visibile dalla costa, diventando un deterrente per i turisti. Da qui le paure per un depauperamento dell’intero settore che vive di turismo. La battaglia sui social è stata sposata dalla Cooperativa bagnini di Riccione.
Le pale non piacciono anche a Rimini. "Non si tratta di essere contrari alla transazione energetica. Ci mancherebbe altro – premette Patrizia Rinaldis, presidente di Federalberghi Rimini – Come abbiamo sempre detto, e su questo la posizione anche personale è sempre la medesima, si ritiene che quelle pale nel mare davanti alla costa deturperanno il paesaggio e questo si tradurrà in un problema per l’intero settore turistico". Non solo. "Stiamo parlando di una previsione nata venti anni fa. Le tecnologie stanno facendo passi da gigante soprattutto in questo ambito. È mai possibile che non si possano pensare altre tecnologie al posto delle pale?"