REDAZIONE RIMINI

Falso incidente per intascare 30mila euro: assolti in Corte d’Appello

Truffa filmata dalla Guardia di finanza, ma le riprese non erano state autorizzate

A incastrarli, all’epoca, furono le riprese video fatte dalla Guardia di finanza. Quindici anni dopo la Corte d’Appello ribalta il verdetto in quanto, come contestato dall’avvocato Luca Greco, uno dei legali degli imputati, i filmati non potevano essere usati come prova perché realizzati in un’area privata senza la preventiva autorizzazione del magistrato.

La vicenda riguarda un falso incidente, simulato nel 2007 nel piazzale di una carrozzeria. Alle assicurazioni era stato richiesto un risarcimento di 30mila euro, per i danni causati da quel finto incidente che aveva provocato (secondo le dichiarazioni) 5 feriti e danni ingenti alle macchine, ovvero una Fiat Bravo e una Peugeot 206. Incidente che, avevano dichiarato i proprietari delle auto, era avvenuto in via Montescudo e si era risolto con la constatazione amichevole dei danni.

Nel processo di primo grado era arrivata la condanna per 11 degli imputati, tra cui alcuni dipendenti della carrozzeria (non i titolari) e l’avvocato che aveva presentato le pratiche. Ieri il colpo di scena in Corte d’Appello: tutti assolti. I giudici hanno accolto il ricorso presentato da Luca Greco e dai colleghi Alberto e Fiorenzo Alessi, Piero Ippoliti, Nicolò Durzi, secondo cui le riprese nel cortile nella carrozzeria, girate dalla Guardia di finanza per un’altra indagine, non potevano essere utilizzate perché prive di autorizzazione del magistrato. Non solo: i giudici hanno perfino imposto, alle due assicurazioni vittime del raggiro, di restituire i soldi dei risarcimenti.